Non è stata accolta la richiesta di finanziamento per l’allestimento di un museo della pallavolo che doveva sorgere tramite l’ampliamento del palasport di via Divisione Acqui a Modena. La risposta del ministero dei Beni culturali è arrivata in questi giorni attraverso la pubblicazione della graduatoria.

Lo scorso anno Provincia e Comune di Modena avevano presentato il progetto per ottenere dal ministero il finanziamento di un’opera dal costo di circa 3,5 milioni di euro. Le domande presentate sono state 101 quelle finanziate 15.
“Siccome la graduatoria del ministero – spiega Stefano Vaccari, assessore provinciale allo Sport – consentiva il finanziamento a un solo progetto per disciplina sportiva, per la pallavolo è stata scelta la proposta della Federazione italiana pallavolo (Fipav) di costruire a Milano una nuova sede nazionale. Ovvio che la scelta della Federazione di presentare, nonostante le nostre rimostranze e perplessità, un proprio progetto in concorrenza con il nostro, rappresenta un fatto grave per tutto il mondo della pallavolo modenese”.

Un giudizio ripreso anche da Antonino Marino, assessore allo Sport del Comune di Modena, che non esclude la possibilità di ricorrere “contro questa decisione che, tra l’altro, non tiene conto delle caratteristiche del bando finalizzate all’allestimento di musei tematici dedicati allo sport e del fatto che il nostro palasport non ha bisogno di ristrutturazioni perché le manutenzioni e gli adeguamenti qui si fanno. Modena è da sempre la capitale della pallavolo nazionale e mi sembra che Milano non abbia le nostre stesse credenziali”.

La proposta degli enti locali puntava a costruire un percorso museale sulla cronistoria della pallavolo a Modena, partendo dalle origini fino ad arrivare ai grandi successi internazionali degli anni ’90, utilizzando in gran parte il materiale raccolto da Giuseppe Panini durante i venti anni di gestione della società: cimeli, memorabilia dei grandi campioni, documenti e fotografie. Previsti anche spazi per mostre sulla storia dello sport modenese e un centro documentazione con biblioteca, emeroteca, videoteca e fototeca e una raccolta di oltre due mila volumi di riviste tematiche sullo sport pubblicate tra le fine dell’800 e gli anni ’80, utilizzati dalla Panini come documentazione storica durante la realizzazione delle raccolte di figurine.
Per Vaccari e Marino l’idea del Museo non muore: ora l’obiettivo è quello di individuare gli spazi, nuovi o esistenti, e le risorse, pubbliche e private, per realizzare il Museo della pallavolo e dello sport modenese.