Quinto posto alla maratona di Londra per
il Campione olimpico, il reggiano Stefano Baldini, che ha fatto sognare milioni di italiani al Atene 2004.

Dalla gara è uscito uno straordinario tempo, il migliore, statistiche alla mano, in termini cronometrici. L’azzurro, quinto al traguardo
(vittoria per il keniano Felix Limo in 2h06:39), ha infatti sigiato il record italiano della distanza, correndo in 2h07:22, sette secondi in meno
rispetto a quanto era stato capace di fare sempre a Londra, nell’edizione 2002.
Un record importantissimo per l’azzurro, considerato il difficile
campo dei partenti della gara londinese, ma soprattutto il travagliato cammino di preparazione che aveva contraddistinto il suo 2006, tra
infortuni e ritardi. La gara ha avuto un esito imprevisto, almeno in confronto ai piani degli organizzatori.

L’etiope Haile Gebrselassie, il personaggio più atteso (nono alla fine in 2h09:05), ha retto il ritmo dei migliori solo fino al 30esimo chilometro,
quando cioè è partita la prima azione di rilievo, ad opera del keniano Evans Rutto.
Più tardi, intorno al 38esimo chilometro, il break decisivo, con i keniani Lel e Limo a fuggir via, vanamente inseguiti dal sudafricano Ramaala. Baldini, dal canto suo, ha seguito il copione scritto alla vigilia: corsa regolare, per raccogliere, in fondo, i ‘resti’ di un’andatura di testa verosimilmente folle. Il progetto è andato a buon
fine, regalando al reggiano anche il piacere del record italiano. Certamente un messaggio chiaro ai futuri avversari di Goteborg, dove, quest’estate, si
correrà per il titolo continentale.