La Questura di Bologna sta lavorando agli identikit dei due uomini, forse nomadi, che giovedi’ mattina hanno aggredito una giovane nei giardini di via della Campagna, in zona San Donato, cercando di portarle via, secondo il racconto della donna, la figlioletta di quattro mesi che teneva in braccio.


La ragazza, una parrucchiera di 22 anni di origine campana, che vive nel capoluogo emiliano con il marito, ha denunciato alla polizia di essere riuscita a resistere, e a sventare il probabile tentativo di rapimento della bimba, grazie all’intervento del suo cane di grossa taglia, Tyson, che ha azzannato il polpaccio di uno degli aggressori.
I due sono cosi’ fuggiti, dopo avere strappato alla donna la catenina che teneva al collo, poi ritrovata dal marito a pochi metri dalla loro abitazione. L’episodio non avrebbe avuto testimoni, e per questo le indagini si presentano particolarmente complesse. Tra le foto segnaletiche che le sono state mostrate in Questura, la donna non e’ stata in grado di riconoscere nessuno con certezza. Solo il volto di un giovane nomade le ha ricordato quello di uno degli aggressori, ma la parrucchiera lo avrebbe indicato solo per segnalare una somiglianza, precisando che non si tratta della stessa persona.
Gli accertamenti della squadra mobile hanno interessato anche i pronto soccorso di tutti gli ospedali cittadini, dove tuttavia nessuno si sarebbe presentato per farsi medicare una ferita compatibile con il morso di un cane. Sono anche in corso verifiche sulla telefonata che la donna sostiene di avere fatto al 113 il giorno precedente al fatto, per segnalare che uno slavo (uno dei due che l’avrebbero poi aggredita) l’aveva guardata con insistenza all’interno di un supermercato Coop della zona.

Ieri la donna non ha avuto dubbi: ”Volevano rapire la mia bambina. Il piu’ giovane mi teneva stretta per le spalle, l’altro ha afferrato le caviglie della piccola che tenevo in braccio e ha cercato di strapparmela. L’ ho stretta piu’ forte e lui mi ha afferrato i polsi perche’ lasciassi la presa. Se non fosse stato per Tyson non so dove sarebbe adesso mia figlia”.