Il 250esimo anniversario della nascita di Wolfgang Amadeus Mozart, verrà celebrato dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia con le tre grandi opere italiane frutto della collaborazione tra il compositore e il librettista Lorenzo Da Ponte.

Si tratta di tre celeberrimi capolavori: “Le Nozze di Figaro” (21 e 26 aprile), “Così Fan Tutte” (22 e 27 aprile) e “Don Giovanni” (23 e 28 aprile), nel nuovo allestimento coprodotto da Arena di Verona e Teatri di Reggio Emilia, con Daniele Abbado alla regia, l´Orchestra e il Coro dell´Arena di Verona diretti da Jonathan Webb.

Questa “trilogia dell´Amore”, che dimostra la straordinaria visionarietà sentimentale del duo Mozart-Da Ponte, il più sconvolgente scandaglio dell´animo umano sul tema dell´amore, verrà concentrata in tre giorni successivi grazie a un impianto scenico comune alle tre opere ­ una grande pedana inclinata girevole ­ attorno alla quale verrà aggiunto un segno particolare per ciascuna opera.
La “Trilogia” ha debuttato all´inizio di aprile al Teatro Filarmonico di Verona.

“L´allestimento complessivo ha un carattere astratto ­- spiega il regista Daniele Abbado ­- così come i costumi suggeriscono un tempo moderno. Non ha senso rappresentare Mozart con gli spadini e le parrucche, Mozart è un autore del futuro”.
Ed è lo stesso regista a spiegare le tre opere in estrena sintesi: “Le Nozze di Figaro” rappresenta la lotta per la sopravvivenza, la libertà necessaria, “Così Fan Tutte” è una commedia filosofica camuffata da opera buffa, “Don Giovanni” è l´inizio della modernità.

Nutrito il cast di interpreti, che ricoprono più ruoli: tra gli altri Nicola Ulivieri, Alfonso Antoniozzi, Rachel Harnisch, Julia Kleiter, Francesco Meli e Francesca Provvisionato.
Fitto il reticolo di temi che passano dall´una all´altra opera: dai discorsi sull´erotismo, al travestimento, al desiderio, alla coppia, che in forma paradossale diventa elemento chiave anche nel “Don Giovanni”, seconda opera in ordine di tempo, che Abbado ha invece collocato alla fine. Un progetto accarezzato e coltivato dal regista fin dagli anni Novanta, un´impresa faticosa, questo viaggio negli abissi umani, che dura tre giorni successivi, nei quali i cantanti si trovano ad interpretare anche ruoli agli antipodi.

Si inizia domani, venerdì 21, con “Le Nozze di Figaro”, tratta dalla commedia “Le marriage de Figaro” di Beaumarchais e rappresentata per la prima volta a Vienna nel 1786, dopo essere incappata in numerosi problemi di censura. Un´opera di bruciante attualità, una panoramica sulle forti emozioni della vita, dalla gelosia al sesso, dalla malinconia al riscatto di classe, mostrate ma mai giudicate. Un ritratto dei diversi tipi umani che trae la propria efficacia soprattutto dalla musica, che dall´opera buffa sconfina a volte nello stile serio, diventando una vera commedia per musica.

Sabato 22 è la volta di “Così Fan Tutte”, l´ultima opera buffa mozartiana (1790), nella quale viene sviscerata la crudeltà dei rapporti fra i sessi, la pretesa maschile del dominio fisico sulla donna e il tema dell´infedeltà. Lo sguardo è disincantato, il finale non edificante, il sorriso è sardonico.

Finale domenica 23 con il “Don Giovanni”, andato in scena per la prima volta nel 1787 e ­ stando alle cronache ­ accolto con grande entusiasmo. Il protagonista ­non è un libertino, ma il libertino per definizione;­ gioca una partita contro. Contro le convenzioni sociali, contro la buona educazione, la correttezza, la sincerità, la virtù. Moralmente deprecabile, è però un coraggioso che non ritratta nemmeno di fronte alla dannazione eterna.
Un´opera profondamente problematica, commentata e studiata come forse nessun´altra nella storia.
Info: 0522 458811.