“L’amministrazione comunale si impegnerà a informare puntualmente e nella maniera più chiara e ampia possibile i cittadini circa l’andamento dei prezzi medi sul nostro territorio perché essi possano accostarsi all’acquisto in modo consapevole”. Lo ha dichiarato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini, rispondendo ad un’interrogazione di Ercole Toni (Ds).

Toni chiedeva “cosa intenda fare l’Ente Locale per il controllo dei prezzi e del loro contenimento, e dove sia possibile, per colpire con provvedimenti di dissuasione tutti coloro che approfittano della situazione per fare guadagni esagerati”. Nel corso del suo intervento Toni aveva ricordato un articolo di un quotidiano locale in cui si riferiva che “da un controllo sui prezzi effettuati in alcuni posti vendita del mercato coperto di via Albinelli è emerso che i medesimi sono risultati ‘gonfiati’ rispetto alle medie ministeriali. Solo per portare alcuni esempi, dall’articolo si evidenzia quanto siano in sovrapprezzo, rispetto alle medie, alcuni generi presi a campione: i pomodori ciliegino + 2 euro al chilo, le zucchine + 1,30 al kg, le mele Golden + 1,00 Euro al kg. e via di seguito. Pur tenendo conto del rapporto qualità prezzo, se le medie ministeriali sono reali, a mio parere questi aumenti sono ingiustificati”. Toni, infine, sottolineava anche “l’equiparazione dell’euro alle vecchie mille lire da parte di molti commercianti, con conseguente penalizzazione per i consumatori”.

Sullo stesso tema la maggioranza (esclusa la Margherita) – primo firmatario Mauro Tesauro (Verdi) – ha presentato un Ordine del Giorno (approvato con il voto favorevole della maggioranza e Alleanza Nazionale, l’astensione dell’opposizione e il voto contrario della Lega Nord) cui si invita “il Governo e il Parlamento ad esaminare con attenzione le proposte dei produttori agricoli e dei consumatori per assumere tutte le azioni mirate a favorire trasparenza nella formazione del prezzo, a tutela sia dei produttori agricoli che dei consumatori finali, quale l’indicazione del doppio prezzo (origine e consumo) da poter sperimentare su alcuni prodotti agroalimentari di largo consumo”.
Nel dettaglio, il documento evidenzia il divario tra il prezzo dei prodotti agroalimentari alla produzione e quello riscontrato negli esercizi commerciali e sottolinea che “i prezzi pagati al produttore agricolo hanno subito pesanti flessioni, mentre quelli al consumo permangono a livelli più elevati”.

Secondo Tesauro, inoltre, “si sono ridotti i consumi dei prodotti agroalimentari spesso anche in conseguenza del prezzo finale e i consumatori hanno visto diminuire il loro potere d’acquisto e che gli agricoltori, proprio a causa del calo dei prezzi all’origine, hanno avuto una contrazione dei redditi”. In ragione di queste considerazioni, Tesauro ricorda che “è necessario garantire una corretta informazione e la massima trasparenza dei prezzi a partire dal settore agroalimentare e che uno degli obiettivi prioritari delle politiche economiche è il contenimento dell’inflazione, oltre al fatto che è opportuno mettere i consumatori nelle condizioni di meglio conoscere le diverse fasi della formazione dei prezzi”. Nel documento Tesauro ricorda anche che con l’Ordine del Giorno il Consiglio comunale si impegna “a supportare politiche volte a rendere più competitivo il sistema agricolo ribadendo l’importanza delle Organizzazioni dei Produttori per il miglioramento della capacità produttiva e di orientamento al mercato dei propri associati”, oltre che “a proporre iniziative per migliorare l’efficienza e la trasparenza della filiera agroalimentare dal produttore agricolo al consumatore, tramite i contratti-quadro, ad ottimizzare strumenti formativi e divulgativi per favorire consumi più consapevoli e ad assumere azioni sempre più incisive per promuovere e valorizzare i prodotti del territorio”.

Prampolini ha ricordato che “riguardo all’evidenza di prezzi dell’ortofrutta a Modena più elevati rispetto ai prezzi medi nazionali rilevati dalla iniziativa ministeriale (ritengo trattarsi dell’iniziativa “Sms consumatore” approntato dal Ministero delle politiche agricole e forestali), mi preme informare che tale iniziativa, per le modalità di conduzione dell’indagine, definisce un prezzo medio per macro-aree geografiche (Nord, Sud, Centro) difficilmente raffrontabile, da parte del consumatore che a Modena si accinge all’acquisto, con il prezzo del prodotto che si trova a valutare e a sua volta diverso rispetto ai dati medi rilevati dal Servizio Statistica del Comune di Modena per conto dell’ Istat”.
L’assessore ha quindi sottolineato anche che “l’Amministrazione comunale è molto sensibile al tema, pur non avendo nessuna competenza in materia di definizione dei prezzi e potendo intervenire unicamente in sede di controllo formale dell’obbligo della corretta esposizione del prezzo di vendita dei prodotti posti in commercio sul proprio territorio, funzione com’è noto svolto dagli organi della nostra Polizia municipale”.

Prampolini ha anche ricordato che “l’eventuale obbligo per i commerciati al dettaglio o per la grande distribuzione di mettere il doppio prezzo (prezzo origine/prezzo finale) dovrebbe essere disciplinato da una normativa nazionale” e che “per i commerciati che normalmente si approvvigionano in strutture intermedie della filiera, e quindi non alla produzione, sarebbe impossibile mettere il prezzo alla produzione ma solo quello all’ingrosso. Certamente però, occorre ricordare che nel prezzo finale deve essere ricompreso anche un giusto ed equo profitto da parte del commerciante, essendo un operatore economico. Il prezzo finale infatti si compone di tante variabili non solo riferite al prezzo all’ingrosso o alla produzione ovvero trasporto, costi fissi e variabili del negozio, servizio offerto, ecc. E’ indubbio però che, con l’introduzione dell’euro qualcuno nella filiera (produzione / commercializzazione), ha fatto extraprofitti, penalizzando sia i consumatori finali sia la produzione”. L’assessore ha quindi sottolineato la competenza dell’amministrazione in materia di rilevazione dell’andamento dei prezzi al consumo in quanto terminale dell’Istat sul territorio tramite il servizio Statistica: “In questa veste – ha dichiarato Prampolini – l’amministrazione ha sempre teso a favorire la diffusione dei dati statistici rilevati in sede locale, proprio perchè attenta al disagio derivante alla popolazione dal sensibile aumento dei prezzi. Inoltre, abbiamo costituito l’Osservatorio prezzi che presenta, per ciascuno degli 80 prodotti che lo compongono, il prezzo minimo, medio e massimo. Quanto prima l’Osservatorio presenterà, con le stesse modalità, anche i prodotti ortofrutticoli”.

Prampolini ha annunciato che nel corso della Commissione Prezzi del 31 marzo verrà presentata l’anticipazione dei dati rilevati ed elaborati per il mese di marzo 2006 e che in occasione della divulgazione definitiva dell’indice dei prezzi da parte dell’Istat (14 aprile 2006), verranno diffusi a livello locale anche i dati relativi al paniere sintetico (90 prodotti) comprensivi delle voci ortofrutticole: “In collaborazione con le associazioni dei consumatori, le associazioni economiche di categoria e le organizzazioni sindacali – ha concluso Prampolini – l’Amministrazione ha attivato apposita commissione incaricata di costruire panieri specifici per alcune tipologie di famiglie modenesi, particolarmente esposte quali le famiglie di anziani, cui anche il consigliere Toni fa riferimento”. Toni ha replicato dicendo che “non avevo la pretesa di fare cose fuori dal normale,ma lanciare solo un campanello d’allarme per chi ha orecchie per ascoltare. Noi abbiamo una forbice che separa sempre più i poveri da chi ce la fa invece sempre di più. I cittadini, quelli che fanno spesa giorno per giorno, non sono soggetti da mungere. Se un succo di frutta che abbiamo sempre pagato 2mila lire oggi costa 2 euro,questo la dice lunga”.