Nel corso degli ultimi cinque anni si è registrato un calo generalizzato della frequenza sinistri in tutte le regioni italiane, anche se con dinamiche differenti.

La Campania è stata la regione con il valore più elevato della frequenza sinistri in tutti e cinque gli anni (da 12,09% nel 2001 a 11,95% nel 2005); nella regione si è anche registrato nel periodo considerato il miglioramento medio annuo
più contenuto (appena -0,3%): ciò è dovuto anche alla ripresa in controtendenza con la media italiana che negli ultimi
due anni ha subìto tale indicatore (che nel 2003 era pari a 11,27%).


Oltre alla Campania, ci sono altre regioni dove nel 2005 si registrano valori di frequenza più elevati o comunque stabili
rispetto all’anno prima. In particolare la frequenza sinistri è aumentata del 2,8% in Calabria (da 8,18% del 2004 a
8,41% del 2005); dell’1,8% in Sicilia (da 8,91% a 9,07%); dell’1,3% in Sardegna (da 8,64% a 8,76%). Abruzzo,
Puglia e Lazio segnano invece valori di frequenza sinistri sostanzialmente invariati rispetto al 2004.


Le regioni che invece mostrano nel periodo di osservazione miglioramenti medi più forti sono il Veneto
(-4,8%), la Calabria (-4,8%), la Valle d’Aosta (-4,7%), il Trentino (-4,5%) e il Piemonte (-4,5%);
 dal punto di vista delle aree territoriali, nel Nord si riscontra una diminuzione media annua nel periodo pari al
4,1%, superiore a quella media nazionale (-3,5%); unica eccezione è la Liguria, dove la frequenza è diminuita del
2,9%. Nelle regioni del Sud si riscontra una diminuzione media annua pari al 2,4%; a influenzare maggiormente tale
risultato è la Campania che mostra una diminuzione media annua (-0,3%) di molto inferiore alla media nazionale. Al
Centro invece si registra una variazione media annua pari al -3,0%.

A livello nazionale la frequenza sinistri è passata dal 9,96% del 2001 all’8,63% del 2005, registrando complessivamente
una diminuzione, tra il 2001 e il 2005, di oltre il 13%.

Le Marche e l’Emilia Romagna sono le regioni che registrano nel 2005 i valori più elevati per quanto riguarda l’importo
liquidato medio dei sinistri: rispettivamente, € 4.240 e € 4.233. Occorre evidenziare che negli ultimi cinque anni queste
due regioni sono sempre state quelle con gli importi medi più elevati, anche se non sono quelle con gli aumenti
medi annui tra i più elevati nel quinquennio.

Per tutte le regioni l’importo medio liquidato dei sinistri è aumentato nel quinquennio; uniche eccezioni sono il Friuli
Venezia Giulia, dove nell’ultimo anno si è registrata una diminuzione pari al 4,2% e la Basilicata, dove l’importo medio
è sceso in un anno dello 0,7%.

Tra gli aumenti medi annui più elevati registrati nei cinque anni, la Basilicata è la regione con il valore maggiore
(+15,8%); seguono Puglia, Calabria e Sicilia che registrano un aumento medio annuo pari rispettivamente al 13,0%,
al 12,2% e all’11,2%; molto al di sopra dell’aumento medio annuo nazionale (+6,8%) risultano anche Lazio
(+10,9%), Abruzzo (+10,6%) e Campania (+10,0%).

La regione che segna invece l’aumento medio annuo più contenuto è il Trentino Alto Adige (+3,9%); seguono Friuli
Venezia Giulia e Valle d’Aosta che in media aumentano del 5,0% annuo.

Dal punto di vista delle aree territoriali, il Sud registra un aumento medio annuo pari all’11,3%, molto al di sopra della
media annua nazionale; unica eccezione è il Molise, il cui importo medio liquidato dei sinistri cresce in media del 6,4%
annuo. Anche al Centro si registra una variazione media annua (+8,9%) superiore a quella nazionale, pur se con valori
più contenuti rispetto al Sud; di contro, è il Nord (+6,5%) a registrare aumenti medi annui più bassi; solo il Piemonte
e la Liguria superano la media annua nazionale.

A livello nazionale l’importo medio dei sinistri liquidati è passato da € 2.634 del 2001 a € 3.428 del 2005, registrando
complessivamente un aumento di oltre il 30% nel periodo considerato.