Procuravano farmaci anabolizzanti non commercializzati in Italia importandoli dall’estero (Spagna, Grecia, Portogallo e Olanda), falsificavano ricette mediche per l’acquisto di centinaia di confezioni di farmaci ad alto costo, per lo più destinati alla cura del ‘nanismo ipofisario’ con conseguente danno al servizio sanitario nazionale: è quanto è emerso dall’indagine sul doping denominata ‘Golia’ condotta dalla procura della Repubblica di Napoli e che ha portato oggi all’arresto di 17 persone (sei in carcere e 11 ai domiciliari), al sequestro di cinque
palestre e di una farmacia.


Le indagini, condotte dai carabinieri del Nas di Napoli e coordinate dal pm Antonio Clemente, hanno portato alla luce una rete ramificata di
persone – costituita da titolari di palestre, preparatori e atleti di body building – dedita al traffico internazionale e allo spaccio di medicinali
ad azione anabolizzante illegalmente importati dall’estero o acquistati presso farmacie di Napoli.

Durante le perquisizioni sono stati trovati farmaci, anche di produzione estera e illegalmente importati in assenza della prescritta autorizzazione del ministero della Salute, oltre a confezioni di prodotti i cui principi attivi sono normalmente utilizzati nella cura di patologie di vario genere, tra cui il nanismo ipofisario o forme tumorali (winstrol depot, deca
durabolin, moduretic, nandrolone, naposim, primomobolan, stanozol, sustanon, testosterone, testoviron e vironate), i carabinieri del Nas hanno
rinvenuto anche soluzioni iniettabili a uso veterinario.
Questi steroidi anabolizzanti sono stati utilizzati da culturisti nella fase di preparazione pre-competizione, in quanto producono l’aumento delle
masse muscolari e delle prestazioni fisiche. La somministrazione prolungata di tali sostanze provoca però gravi danni al fegato e in alcuni casi la compromissione della fertilità e della virilità.
Tra i prodotti sequestrati, i militari hanno trovato anche confezioni di Viagra e Cialis.

Dalle indagini è stata accertata inoltre la connivenza della responsabile di una farmacia napoletana che – è spiegato nella nota della
Procura – ben cosciente della falsità delle ricette ottenute dai soggetti dell’organizzazione malavitosa, garantiva una fornitura mensile a base
dell’ ‘ormone somatropo’, meglio conosciuto come ‘Gh’.
Secondo quanto è emerso, esisteva un articolato sistema ad anelli formato da alcune persone, per lo più napoletane, che importavano e
comunque procuravano le sostanze, collegate con altri intermediari addetti allo ‘spaccio’ nelle province di Napoli, Salerno, Modena, Reggio Emilia, Ravenna, Ascoli Piceno, Reggio Calabria, Taranto, Venezia, Latina, Vicenza,
Caltanissetta e Catania.
I carabinieri del Nas hanno sequestrato 300 prescrizioni e 15mila tra fiale e compresse a base di sostanze dopanti di varia natura per un valore
complessivo di circa 300mila euro: la loro collocazione sul mercato, secondo gli inquirenti, avrebbe fruttato una cifra superiore. Molti dei
sequestri – prosegue la nota – sono stati effettuati presso ditte di spedizione.

In carcere sono finiti Pasquale Lenzi, di 33 anni, di Pollena Trocchia (Napoli); Ignazio Levrero, di 28 anni, di Napoli; Umberto Lombardi, di 29 anni, di Portici (Napoli); Pasquale e Raffaele Menozzi, di 40 e 39 anni, di Napoli; e Giuseppe Pellegrino, di 42, di Pontecagnano (Salerno).
Sono stati
posti agli arresti domiciliari Raffaele Acquaviva, di 41 anni, di Martina Franca (Taranto); Vincenzo Adamo, di 39 e Biagio Barbato, di 33, entrambi
di Casoria (Napoli); Nuno Campoli, di 52 anni, di Montalto delle Marche (Ascoli Piceno); Salvatore Corda, 37 anni, di Modena; Massimo Duranti, di
43 anni, di Napoli; Gennaro Gargiulo, di 38, di Modena; Laura Gargiulo, di 59, di Napoli; Giampiero La Rocca, di 39 anni, di Terracina (Latina); Andrea Nicolao, 42 anni, di Terni, e Roberto Pepe, di 41, di Polistena (Reggio Calabria).