Il Gruppo di lavoro permanente sull’influenza aviaria istituito il 16 settembre scorso dalla presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, in qualità di presidente della Conferenza sociale sanitaria territoriale (Csst), si è tornato a riunire questa mattina a Palazzo Allende, per un nuovo monitoraggio della diffusione del virus H5N1 che, come noto, è stato rilevato nei giorni scorsi anche in Italia e in altri Paesi europei.

La situazione internazionale
Il grado di allerta internazionale, nella scala da 1 a 6 stabilita dal piano pandemico dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), rimane al livello 3, corrispondente a “malattia infettiva degli animali con rari e sporadici passaggi all’uomo”. I casi di infezione umana (170 in tutto il mondo con 92 decessi dal 2003 al 20 febbraio scorso) continuano infatti a rimanere principalmente circoscritti ad alcune zone del Sud-Est asiatico (Cambogia, Cina, Indonesia, Thailandia e Vietnam) caratterizzate da promiscuità con animali elevata e condizioni igieniche molto carenti.

La situazione provinciale
L’accertamento della presenza del virus H5N1 nel Sud dell’Italia (limitato ad alcuni cigni migratori trovati morti in Calabria, Puglia, Sicilia e Umbria e non trasmessosi né in allevamenti avicoli né tantomeno all’uomo), non modifica in alcun modo la situazione a livello reggiano dove – tiene a sottolineare il Gruppo di lavoro provinciale – già da diversi mesi è attiva una capillare opera di monitoraggio e prevenzione da parte delle strutture sanitarie e dove non si è mai registrata la presenza del virus H5N1.

Le iniziative
L’attenzione, a livello provinciale, rimane pertanto rivolta a mantenere questo elevato livello di monitoraggio e di prevenzione, in particolare nei confronti dei piccoli allevamenti domestici e dell’eventuale ritrovamento di volatili selvatici morti. A questo scopo il Servizio Veterinario dell’Ausl di Reggio ha incontrato e incontrerà a breve Vigili provinciali, Guardia forestale e Polizie municipali per mettere a punto le azioni necessarie per una sempre più efficace opera di monitoraggio e di contenimento della malattia, con particolare attenzione nei confronti del ritrovamento di volatili morti.
Nei prossimi giorni, inoltre, la presidente della Provincia convocherà una apposita riunione della Conferenza dei sindaci aperta agli esperti del Gruppo di lavoro e incentrata sull’aviaria. In previsione di tale incontro, il Gruppo di lavoro sta predisponendo appositi atti da sottoporre a tutti i Comuni per ribadire la necessità del contenimento in recinti chiusi e coperti di animali allevati per autoconsumo, così da evitare contatti con animali selvatici, in particolare migratori.

Le raccomandazioni
Il Gruppo di lavoro non ritiene pertanto di fornire ulteriori raccomandazioni ai cittadini reggiani. Restano ovviamente valide le indicazioni fornite a suo tempo che di seguito si riportano.

Consigli per gli allevatori
Per gli allevatori di avicoli restano sempre attuali le seguenti raccomandazioni: evitare il contatto tra pollame allevato e i selvatici, in particolare con uccelli acquatici; evitare introduzione di animali nell’allevamento di volatili di cui non si conosce lo stato sanitario: applicazione di accurate operazioni di lavaggio e disinfezione degli ambienti e attrezzature di allevamento; applicazione del tutto pieno-tutto vuoto come strategia di allevamento.
Indispensabile anche la dotazione e l’utilizzo costante da parte degli addetti del settore (allevatori, veterinari, macellatori, etc.) dei dispositivi specifici di protezione previsti per le loro attività. In modo particolare per quanto riguarda gli allevamenti domestici e per autoconsumo, si raccomanda di segnalare il possesso di avicoli al Servizio Veterinario e di tenere gli animali custoditi nei pollai.

Consigli per il consumo di carni avicole e di uova
Si ribadisce che il consumo di carni avicole e di uova non rappresenta un fattore di rischio per la trasmissione di influenza aviaria all’uomo nemmeno nei Paesi che hanno la malattia endemica. In Italia ed in Europa, le preoccupazioni per questo tipo di consumo non sono pertanto giustificate.

Volatili morti
Visto il particolare allarme sorto ultimamente nei confronti dei volatili morti, il Gruppo di lavoro ricorda che eventuali segnalazioni vanno indirizzate eslusivamente al Servizio Veterinario senza intasare inutilmente altri servizi telefonici di emergenza (a partire da quelli relativi agli operatori del soccorso). In particolare, si invitano i cittadini a non segnalare – in quanto assolutamente non pericolosi – eventuali ritrovamenti di carcasse di piccioni, storni, merli, passeri, cinciallegre ed altri passeracei solitamente presenti in città.