Perché fare teatro oggi è ancora così importante? Quali sono gli elementi su cui il teatro agisce da stimolo per una crescita personale e collettiva? E in che modo la libera creazione espressiva ed emozionale rispondono a un bisogno di relazione e di risposta al disagio? Parte da questi interrogativi il seminario gratuito “Teatro e scuola: nuovi scenari” in programma venerdì 24 febbraio alle 14,30, Teatro delle passioni, via Sigonio 382.

Si tratta di una proposta dello Sportello Teatroscuola (tel. 059 2034339) costituito da Provincia di Modena, Emilia Romagna Teatro fondazione, Fondazione Teatro comunale di Modena e Memo. Per informazioni e iscrizioni: Provincia di Modena, tel. 059 209558.

L’iniziativa, coordinata dal critico teatrale Valeria Ottolenghi, ha lo scopo “di proporre alcuni elementi di riflessione sul teatro – spiegano gli organizzatori – riferito al rapporto con la scuola e in particolare con i giovani, analizzando la valenza educativa e formativa rispetto anche a nuovi linguaggi interattivi, con uno sguardo alle relazioni sociali in una comunità in continua trasformazione”. Tra le questioni che saranno affrontate anche la valutazione dell’offerta delle compagnie teatrali (“è davvero in grado di cogliere le esigenze della scuola?”) e le modalità di inserimento dell’attività di laboratorio teatrale nella programmazione scolastica alla luce della nuova riforma.

Giuseppe Longo, docente di Teoria dell’informazione alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Trieste, risponderà all’interrogativo “L’homo technologicus va ancora a teatro?”, mentre il regista teatrale e scrittore Gianluigi Gherzi si occuperà di “Silenzi e disagi nel rapporto tra le generazioni. La creatività come ponte verso una nuova identità”. Il regista e attore e Marco Baliani, invece, presenta, con spezzoni del film “Pinocchio nero”, il progetto che, in collaborazione con l’associazione umanitaria Amref, è stato realizzato in Kenia: “Racconto di un viaggio teatrale fra i ragazzi di strada di Nairobi”.