Il sindaco di Villa Minozzo, nell’Appennino reggiano, ha firmato l’ordinanza di chiusura di un macello locale in seguito a un controllo del Nas dei carabinieri che ha accertato gravi inosservanze igienico-sanitarie.

E’ stata inoltre revocata l’autorizzazione allo spaccio delle carni e sospesa la macellazione sussistendo gran pericolo per la salute pubblica. Sequestrata mezza tonnellata di carne e sei quintali di pelli per alcune migliaia di euro.
I militari hanno segnalato all’autorita’ sanitaria che i responsabili del macello hanno omesso di garantire l’igiene dei locali e di aver disatteso di impiegare idonei contenitori per lo stoccaggio dei sottoprodotti di origine animale. La riapertura dell’esercizio e’ condizionata al ripristino delle condizioni sanitarie comprovate dal Servizio di igiene pubblica.


L’ispezione nel macello di Villa Minozzo rientra in un’attivita’ mirata del Nas che sta interessando tutta l’Emilia-Romagna. In questo ambito i carabinieri hanno trovato nel parmense e nel reggiano due allevatori dediti alla macellazione clandestina. A Langhirano i militari hanno sorpreso un allevatore a macellare una decina di capi ovini, mentre a San Bartolomeo di Reggio Emilia un altro stava sezionando due capi bovini. La carne, ritenuta non idonea al consumo umano, e’ stata distrutta nell’inceneritore.