E’ di quasi 700 mila euro l’intervento previsto dalla Provincia di Modena per l’attività di qualificazione e miglioramento delle scuole d’infanzia che verranno realizzate soprattutto a livello distrettuale. La cifra rappresenta il finanziamento regionale del primo anno del Piano triennale approvato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale con il voto della maggioranza e l’astensione dell’opposizione.


Le conferenze distrettuali hanno tempo fino al 5 marzo per definire i progetti da finanziare che qualifichino l’offerta educativa e l’aggiornamento del personale, favoriscano l’integrazione dei bambini con deficit, l’educazione interculturale e l’adozione di orari flessibili per facilitare le famiglie. Un’attenzione particolare, inoltre, sarà riservata agli interventi a favore della continuità educativa sia, in senso verticale, nel raccordo tra nidi, servizi integrativi, scuole d’infanzia ed elementari sia, in senso orizzontale, tra scuole gestite da enti diversi, servizi socio-sanitari, biblioteche, ludoteche e altre occasioni formative offerte dal territorio. Sono previste anche risorse per il sostegno delle attività di coordinamento pedagogico. “L’aumento dei bambini e la mancanza di risposte adeguate da parte del governo – sottolinea l’assessore provinciale all’Istruzione Silvia Facchini – ha determinato un impegno notevole dei Comuni che quest’anno spendono quasi 600 mila euro per integrare l’offerta formativa e garantire il servizio alle famiglie”.

Nel dibattito in Consiglio provinciale Marisa Malavasi (Forza Italia) ha detto di “condividere il progetto globale e di riconoscere lo sforzo della Provincia per coprire il fabbisogno nella fascia di età dai 0 ai 6 anni e una domanda di genere”. Ha invece espresso “perplessità” sulla figura del coordinatore e sul ruolo delle famiglie. Stefano Lugli (Rifondazione comunista) ha espresso un “giudizio positivo” sul progetto perché “riconosce come ambito di riferimento quello distrettuale”.

Elena Malaguti, consigliere della Margherita, ha sottolineato il dato della “continuità” tra le fasce di età e lo sviluppo di “un’offerta formativa molto flessibile che da risposte a bisogni sempre più diversificati”. Anche Caterina Liotti (Ds) ha messo l’accento sulla “qualificazione e il miglioramento dell’offerta formativa” come premesse indispensabili per “fare il massimo per ciascun bambino”. Tomaso Tagliani, capogruppo Udc, ha sottolineato la necessità di “eliminare le differenze” tra i vari ordini di scuola e promuovere una costante iniziativa di “qualificazione del personale”.