Nei primi mesi del 2005 l’Emilia Romagna ha visto crescere l’esport del 7,39%. Il dato è stato fornito oggi alla stampa dall’assessore alle Attività produttive della Regione Duccio Campagnoli, in occasione della presentazione di nuovi bandi per
l’internazionalizzazione delle imprese.
”Si tratta di un dato che dimostra come la nostra Regione sia uno dei motori più significativi del sistema di esportazioni nazionale”, ha commentato Campagnoli.
La percentuale regionale, infatti, assume un valore ancora maggiore se viene confrontato con la crescita a livello nazionale che si assesta al
+3%. Complessivamente il volume di affari delle imprese emiliano-romagnole oltre confine ammonta a 27 miliardi di euro. A fare la parte del leone sono soprattutto i prodotti della meccanica e, in particolare, le macchine specializzate che hanno visto una crescita dal 15 al 20%. Segnali di ripresa anche per il settore moda e calzature che segna un incremento del 9%. In volata soprattutto le esportazioni di prodotti di alta qualità verso l’Asia (+15%), la Cina e il Giappone.
Sebbene restino, infatti, i problemi strutturali del settore dovuti alla contrazione della domanda internata l’abbigliamento made in Italy conquista proprio i mercati da cui provengono maggiormente i prodotti concorrenziali a basso costo.
I maggior compratori della moda italiana ed emiliano-romagnola si confermano, comunque, in termini assoluti gli americani e gli europei.
Rispetto alla scacchiera dei Paesi destinatari, è l’India con una crescita del 67% a segnare un vero e proprio scatto in avanti.
In aumento del 20% anche le vendite in Usa e in Cina, seguita dall’Europa che registra un +8,5%.
”Dopo la flessione degli anni Novanta – ha commentato Campagnoli – l’Emilia Romagna sta vivendo una fase di risalita che la vede rinconquistare le quote di mercato mondiale”.
”Una posizione che si è concolidata e deve essere ulteriormente
rafforzata” ha aggiunto Campagnoli, ricordando che il 78% dei prodotti venduti Oltralpe sono di medio e medio-alto contenuto tecnologico.
