Grande soddisfazione anche a Modena per l’ipotesi di accordo sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, scaduto il 31 dicembre 2004.

“È stato un accordo sofferto, ma alla fine abbiamo portato a casa un buon contratto – afferma il segretario provinciale della Fim-Cisl Claudio Mattiello – Dal punto di vista salariale riteniamo di aver difeso il potere d’acquisto dei lavoratori. Avevamo chiesto un aumento di 105 euro, abbiamo chiuso a 100. L’incremento, pari a circa il 6 per cento, consente il pieno recupero del differenziale tra l’inflazione programmata e quella reale del biennio 2005-2006. Inoltre – continua Mattiello – viene confermata l’impostazione dei due contratti precedenti, che prendevano a riferimento l’inflazione reale e non quella programmata”. Mattiello aggiunge che il nuovo contratto decorre dal 1° gennaio 2005 e scade nel giugno 2007, sei mesi in più rispetto alla scadenza naturale di fine 2006. Dal punto di vista normativo, la Fim giudica positiva la mediazione trovata sulla flessibilità e i contratti atipici, che dovranno essere regolamentati con limiti massimi di utilizzo.

“Per la realtà modenese – prosegue Mattiello – è importante aver difeso il ruolo contrattuale delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) sugli orari plurisettimanali e aver mantenuto l’art. 5 dell’attuale contratto, che stabilisce un limite massimo di 64 ore annue di flessibilità. Dopo l’intesa raggiunta stamattina a Roma, ora il nostro percorso democratico prevede l’assemblea nazionale dei 500 quadri e delegati, in programma domani, venerdì 20 gennaio, a Roma. Seguiranno circa 300 assemblee in tutti i luoghi di lavoro in città e provincia e il referendum che – conclude il segretario della Fim – dovrà tenersi entro metà febbraio e coinvolgerà i 30 mila lavoratori metalmeccanici modenesi”.