Trecento milioni di euro spesi per investimenti dalla fine degli anni Novanta ad oggi, risorse per le attività più che raddoppiate. A partire dal 1997 la rete sanitaria della provincia di Modena è stata interessata da una profonda opera di trasformazione e qualificazione che oggi – dopo l´entrata in funzione dei due nuovi ospedali di Baggiovara e Sassuolo – può finalmente dirsi conclusa.


Questi ed altri importanti risultati raggiunti dalla rete ospedaliera sono stati presentati il 13 gennaio nel corso di una conferenza stampa che si è tenuto nella sede della Provincia di Modena. All´incontro hanno partecipato l´assessore regionale alle politiche per la salute Giovanni Bissoni, il rettore dell´Università di Modena e Reggio Emilia Giancarlo Pellacani, il sindaco di Modena Giorgio Pighi, il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, il direttore generale dell´Azienda USL di Modena Roberto Rubbiani ed il direttore generale dell´Azienda Ospedaliero-Universitaria Claudio Macchi .



L´assessore Bissoni ha sottolineato, tra l´altro, come in provincia di Modena sia stato raggiunto un livello di ammodernamento tecnologico e di integrazione, tra gli ospedali e i diversi servizi, che richiederà ancora un triennio per essere raggiunto nelle altre province.



I risultati sono visibili in tutta la provincia, a cominciare dagli ospedali, tutti interessati da lavori di ristrutturazione e potenziamento e dotati di attrezzature tecnologiche che li mettono in rete l´uno con l´altro e con i rispettivi territori. Un altro esempio sono i quattro nuovi Pronto Soccorso (oltre a Policlinico, Baggiovara e Sassuolo verrà inaugurato quello di Vignola il prossimo 30 gennaio) che supportano la rete provinciale di assistenza alle tre grandi emergenze: politrauma, ictus e infarto miocardico. Per rimanere agli ospedali, sono previsti tutti i modelli assistenziali, dalla degenza ordinaria al day hospital, dal day surgery all´osservazione breve intensiva alla chirurgia ambulatoriale. I tempi di attesa per interventi chirurgici sono stati sensibilmente ridotti: ad esempio il 98 per cento dei pazienti con cataratta viene trattato entro 90 giorni, il 95 per cento dei pazienti neoplastici avviato alla chemioterapia entro 30 giorni.

“Sono risultati importanti che premiano gli sforzi fatti in questi anni” commentano Emilio Sabattini e Giorgio Pighi, presidenti della Conferenza territoriale Sociale e sanitaria della provincia di Modena. “Oggi – proseguono Sabattini e Pighi – tutti gli ospedali offrono non solo un comfort elevato, ma una gamma completa di attività e modalità di erogazione tali da garantire l´autosufficienza. Significa che i modenesi non avranno bisogno di andare al di fuori del territorio provinciale perché qui possono trovare ottime strutture e professionalità”.



Ancor più visibili i cambiamenti per quanto riguarda l´offerta di prestazioni sanitarie sul territorio: oggi esiste una rete capillare per l´assistenza ai pazienti cronici (ad esempio i 9000 diabetici in carico ai medici di famiglia o i 2.298 affetti da demenza). Gli anziani assistiti a domicilio sono poco meno di diecimila, i posti in case protette, Rsa e centri diurni sono cresciuti del 45 per cento (da 1644 del 1997 a 2.383 dell´anno scorso). Le dimissioni protette sono aumentate del 66 per cento. Rilevante il numero delle prestazioni erogate nei consultori per quanto riguarda la prevenzione (42mila donne in un anno si rivolgono ai consultori); gli interventi di educazione sanitaria e sessuale coinvolgono ogni anno migliaia di adolescenti.

Tra il 1997 e il 2004 le risorse destinate alle attività sanitarie sono aumentate di 375 milioni di euro, passando da 596 milioni a 971 milioni di euro “e la maggior parte delle risorse – spiegano Sabattini e Pighi – è andata alle cure primarie e socio-sanitarie, che hanno avuto un ritmo di crescita media del 10 per cento l´anno”. Non solo ospedali, dunque, per una “azienda-sanità” che dal 1997 ad oggi è cresciuta notevolmente anche in termini di risorse umane: “In questi anni le presenze dei lavoratori della sola Azienda Usl, a orario invariato, sono aumentate di 800 unità – conferma Roberto Rubbiani – e altre 800 persone arriveranno entro il 2006 con il consolidamento di Baggiovara. Di queste ultime, 350 assunte dalle aziende che erogano i servizi di supporto”. Complessivamente, l´Azienda Usl ha 5.473 dipendenti, con un bilancio (anno 2004) di 921 milioni di euro. Il Policlinico ha un bilancio (anno 2004) di 248 milioni di euro e 2.400 dipendenti , ai quali bisogna aggiungere circa 170 universitari convenzionati.
“Il Policlinico – spiega Claudio Macchi – è un´azienda sempre più integrata da un lato con l´Università, affiancando un´assistenza di qualità alla ricerca e alla didattica, dall´altro lato all´Azienda USL, fondendosi nella rete provinciale di servizi sanitari” Il rilevante flusso di investimenti lo farà sempre più essere punto di riferimento specialistico e di eccellenza, attrattivo sul piano provinciale e non solo”.

Dopo anni di fortissimi investimenti, la sanità modenese comincia ora a pensare ai benefici anche in termini economici attesi da questa radicale opera di modernizzazione. “I bilanci delle aziende sanitarie – concludono Pighi e Sabattini – sono attenti a garantire la sostenibilità del quadro economico-finanziario provinciale nel prossimo triennio, anche se la “salute” dei bilanci non potrà prescindere da una più equa ripartizione dei fondi nazionali destinati alla sanità”.

A garantire una nuova programmazione integrata tra le varie strutture contribuisce l´intesa tra Aziende sanitarie, Conferenza sanitaria e Università in base al protocollo d´intesa siglato di recente.



Dopo gli investimenti ora è il tempo dei “risparmi”
L´opera di razionalizzazione e riqualificazione della rete sanitaria provinciale dovrebbe consentire un effetto positivo sui bilanci dell´Azienda USL e Policlinico: il valore finale netto atteso alla fine del triennio 2005-2007 è un “risparmio” di 45 milioni di euro. Le due aziende sanitarie hanno infatti messo a punto un piano di azioni di recupero, sviluppato attraverso la realizzazione di interventi virtuosi. Tra le voci che dovrebbero garantire riduzioni dei costi e maggiori entrate c´è il recupero della cosiddetta “mobilità passiva” (cioè i modenesi che vanno a farsi curare al di fuori dei confini provinciali) e l´incremento della “mobilità attiva” (da altre province verso le strutture modenesi), Risultati questi, che Azienda USL e Policlinico contano di ottenere in conseguenza della qualificazione e diversificazione dell´offerta assistenziale, ma anche grazie alla riduzione delle liste d´attesa per l´accesso alle prestazioni, al miglior confort alberghiero e alla miglior accessibilità ai servizi, oltre che allo sviluppo di alcuni ambiti di offerta. Risparmi sui costi diretti e incrementi di ricavi sono attesi poi da “Blu”, il nuovo laboratorio unificato di analisi ad alta automazione dell´ospedale di Baggiovara, che oltre ad assorbire l´attività per esterni e per gli ospedali di Sassuolo Vignola e Castelfranco, potrà effettuare prestazioni anche per altre aziende e soggetti convenzionati, incrementando i ricavi. Economie anche in conseguenza dell´entrata in funzione del progetto di digitalizzazione della radiodiagnostica, che mette in rete immagini e referti: consentirà risparmi sull´acquisto di beni di consumo ma anche sul trasporto dei pazienti da un ospedale all´altro. Una riduzione dei ricoveri e delle giornate di degenza inappropriate, con conseguente riduzione dei costi variabili e fissi, dovrebbe poi arrivare dall´attivazione di alcuni servizi come, ad esempio, le aree “Obi” (posti letto per osservazione breve intensiva) negli ospedali di Baggiovara, Mirandola, Carpi, Pavullo e Vignola oltre a quella recentemente attivata al Policlinico. L´incremento di indagini radiologiche a Baggiovara dovrebbe comportare, inoltre, la riduzione dei costi per esami diagnostici effettuati fino ad oggi da altri erogatori, così come la piena attivazione del laboratorio di emodinamica provinciale è in grado di produrre analoghi benefici in termini economici.



Policlinico e Baggiovara sempre più integrati
Il trasferimento all´ospedale di Baggiovara di ulteriori 20 posti letto di chirurgia generale, dei posti letto di Medicina riabilitativa e dei due Servizi psichiatrici di Diagnosi e cura sono le prossime tappe dell´entrata a regime dell´ospedale di Baggiovara. Ospedale che ha una mission ben precisa, regolata dal protocollo d´intesa tra Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e Azienda USL di Modena per l´istituzione dei dipartimenti integrati nell´ambito dell´integrazione Policlinico-Baggiovara . Il protocollo, siglato nel novembre dello scorso anno, prevede un assetto organizzativo innovativo, tra i primi a livello nazionale dal momento che esistono pochissime esperienze di assetti dipartimentali integrati costituiti tra Università e Azienda USL.
In questa prima fase sono stati attivati, attraverso un approccio graduale, due dipartimenti integrati. Al primo – di Medicina, Endocrinologia, Metabolismo e Geriatria – afferiranno le strutture complesse di Medicina III e Endocrinologia dell´azienda ospedaliero-universitaria, le strutture complesse di Diabetologia e Geriatria dell´Azienda Usl oltre alla struttura semplice di Medicina interna a indirizzo obesità e disturbi del comportamento alimentare.
Al Dipartimento integrato di Neuroscienze afferiranno invece le strutture complesse di Neurologia, Neuroradiologia e Neurochirurgia (Azienda ospedaliero-universitaria), quelle di Neurologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria e Neuroradiologia dell´ospedale di Carpi (Azienda Usl). Quest´ultimo dipartimento conferisce anche all´ospedale di Carpi la funzione di ospedale di insegnamento, consentendo la frequenza degli studenti dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione senza preventive autorizzazioni.