La storia del territorio modenese guardata dall’alto, grazie alle foto aeree di tutti i comuni scattate in diversi periodi del secolo scorso e messe a confronto con le immagini satellitari di oggi. Ma anche sbirciata dalle suggestive immagini delle cartoline d’epoca delle città e dei paesi e arricchita dalle citazioni di scrittori, giornalisti e intellettuali, spesso acute e curiose, che accompagnano e commentano oltre 200 fotografie.

Sono gli ingredienti principali del volume “Noi siamo anche i luoghi” edito dalla Provincia di Modena e dalle Raccolte fotografiche modenesi, a cura di Paolo Battaglia e Antonella Manicardi, rispettivamente direttore delle Raccolte e dirigente del servizio provinciale Pianificazione urbanistica e cartografica.

La pubblicazione, infatti, è stata realizzata in occasione del deposito presso gli archivi delle Raccolte fotografiche modenesi di oltre 800 immagini tratte dalle riprese aeree eseguite negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta del secolo scorso da istituti militari e acquistate dalla Provincia nel corso degli ultimi decenni a scopo di studio e di ricerca.

“Confrontare queste immagini con le più recenti ortofoto a colori o con i rilievi satellitari – commenta il vice presidente della Provincia Maurizio Maletti – ci aiuta a capire come si è sviluppato il nostro territorio e ci induce a riflettere sulle nostre città e i nostri paesi: come erano, come sono, come potranno essere domani. E non a caso – aggiunge Maletti – questo volume si intreccia con il percorso avviato di definizione del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) che ha al centro proprio il tema dello sviluppo sostenibile, anche rispetto alla possibilità di “mangiare” ulteriore territorio perché si tratta di un bene prezioso e di un bene finito”.

Le oltre 150 citazioni letterarie, spesso usate quasi a contrappunto ironico delle cartoline d’epoca o delle foto aeree, spaziano da Guicciardini (che scrive a Macchiavelli un giudizio poco lusinghiero di Carpi) a Tassoni, da Delfini a Pederiali, fino a Bocca, Zucconi e al recente Berselli di “Quel gran pezzo dell’Emilia”. Insomma, un modo per sottolineare ancora una volta come “la riflessione sul territorio in cui viviamo è riflessione sulla nostra identità” sottolinea Maletti ricordando che “in un’Europa dove a competere saranno sempre più i sistemi e i territori, noi saremo sempre più anche i luoghi, quelli che ci hanno aiutato a costruire identità, che abbiamo curato e migliorato, ma anche quelli meno riusciti, che a volte abbiamo trascurato e per i quali occorre fare di più”.