Antonio Latella torna al Teatro delle Passioni dal 10 al 15 gennaio, con la messinscena de ‘La cena de le ceneri‘ di Giordano Bruno. Il testo, mai rappresentato prima, è il più noto dialogo filosofico scritto da Giordano Bruno. Il forte andamento teatrale, enfatizzato dal libero adattamento drammaturgico di Federico Bellini, pone in rilievo la visione eversiva e rivoluzionaria del filosofo osservatore dell’infinito.

Le acrobazie linguistiche dei quattro attori in scena (Danilo Nigrelli, Marco Foschi, Fabio Pasquini e Annibale Pavone) toccano argomenti che riguardano il sistema solare e l’infinitezza dell’Universo, tutte tesi che portarono l’autore al rogo nel 1600. Si tratta quindi di un testo di filosofia, dove Teofilo, l’alter-ego di Bruno, spiega ai suoi interlocutori le ragioni della sua dottrina. Ma non solo: andando a scavare sotto il discorso filosofico si può riconoscere il travaglio di un uomo verso la conoscenza. Il tutto espresso in volgare, lingua convocata da Bruno come chiave d’accesso per insinuarsi tanto nelle corti quanto nelle case del popolo.

Il gioco scenico di sdoppiamento degli attori, ciascuno in due personaggi, rende la complicata ricchezza linguistica tesa a non dare soluzioni ma ad aprire rimandi. Questa ultima creazione di Latella trasforma il palcoscenico in luogo dove portare discussioni, domande e politica, riuscendo tuttavia ad attingere a una leggerezza, intesa come possibilità per dire le cose senza “recitarle”. Uno spettacolo di filosofia dove le parole di Bruno sono evocatrici e pronte a lanciare interrogativi senza suggerire risposte prefabbricate.