Il volume dei consumi ha tenuto rispetto allo scorso anno, non così i margini che risentono dei costi in aumento. È quanto risulta dall’indagine post festività e pre saldi invernali svolta in materia di consumi, a Modena e provincia, da Ascom Confcommercio.

Un coro unanime quello raccolto da Ascom: considerata la stagnazione economica, il settore distributivo non ha trasferito sui prezzi finali gli aumenti tariffari che gravano in modo sempre più consistente sui bilanci, la conseguenza è stata un calo complessivo della redditività aziendale.

Passando all’esame del dove e del quanto si è consumato, va detto che i centri storici, a dispetto delle difficoltà di accesso, hanno strappato un 60% delle presenze dei consumatori, lasciando il restante 40% alle periferie e ai centri commerciali. Segno che il fascino del centro commerciale naturale espresso dalle città storiche ben si attaglia alle feste natalizie.

Per quanto riguarda i prodotti maggiormente acquistati, la parte del leone l’hanno fatta, come gli anni scorsi gli alimentari dove si registra anche un incremento attorno ad un rispettabile 10% e una maggiore attenzione alla qualità.
Al secondo posto i tecnologici, trainati dagli schermi al plasma e solo in parte dalla telefonia che risente della saturazione del mercato.
I prodotti di cosmesi completano la zona medaglie collocandosi al terzo posto. Questo anche grazie prestigio delle marche, in particolare la profumeria ha rappresentato un’ottima soluzione per il regalo sotto l’albero.

Parlando delle vendite in aumento, scompaiono dai primi tre posti i tecnologici per lasciare spazio ai giocattoli che occupano il secondo posto dopo i generi alimentari. La profumeria rimane terza come performance di crescita.
Gioielli, abbigliamento e prodotti per la casa rappresentano invece i settori che, a detta del campione intervistato, hanno subito i maggiori cali nelle attenzioni dei consumatori nel periodo natalizio.

Complessivamente, questa l’opinione prevalente degli intervistati, il 2005 si è presentato come un anno senza particolari lodi, ma anche senza infamia, esprimendo una stabilità che, dati i tempi, viene comunque giudicata positiva dagli operatori.

Le aspettative per il 2006? La maggioranza degli intervistati si accontenterebbe di una sostanziale tenuta delle posizioni.

Ascom Confcommercio, nel valutare l’indagine, pur registrando un risultato migliore rispetto a pessimistiche aspettative di calo dei consumi, ha visto confermate previsioni di aumento delle tariffe e di altri costi fissi che le aziende non sono riuscite a compensare.