Serve un patto per lo sviluppo territoriale con Confindustria, Api ed altre associazioni di impresa, e maggiore attenzione a temi come formazione, precarieta’, welfare e asilo nido, anziani e immigrazione.
Alessandro Alberani, segretario della Cisl bolognese, chiude con queste considerazioni il ‘bilancio’ del sindacato per il 2005.


Un anno non certo promosso a pieni voti, dato che ha visto calare la produzione industriale (-2,7% da settembre 2004 a ottobre 2005) e aumentare i precari (passati dal 14 al 20% della forza lavoro).
In citta’ e provincia restano alti i tassi di occupazione (lavora il 75% degli uomini e il 63,7% delle donne), ma oltre ad essere cresciuta la precarieta’ crescono anche i tempi di stabilizzazione della forma contrattuale e sempre piu’ i contratti standard vengono sostituiti da ‘precari’. Cisl ha calcolato che se un precario (ribattezzato ipoteticamente ‘Luigi’), entrato nel mercato del lavoro nel 1996 con contratto Co.Co.Co. poi trasformato in Contratto a progetto, andasse in pensione nel 2031 avendo guadagnato sempre 900 euro lordi al mese, si ritrovera’ con una pensione di 840 euro, che corrisponderebbero a circa 400 euro lordi attuali.


Sul fronte immigrazione, quella marocchina resta la comunita’ piu’ rappresentata, ma nel 2005 c’e’ stato un forte aumento di immigrati dell’est europeo: +54,9% dalla Moldovia, +62,4% dall’ Ucraina, +39,3% dalla Romania. Aumenta poi la poverta’, con il 10% dei bolognesi che si definisce povero, e aumentano gli anziani che hanno bisogno di assistenza.


Per quanto riguarda l’economia e il lavoro serve, per Alberani, ”lavorare per il permanere delle risorse materiali che hanno reso importante l’economia bolognese. Il capitale umano espresso dal territorio attraverso i suoi canali formativi e’ sempre stato decisivo per l’industria. In virtu’ dei mutamenti avvenuti Bologna ne ha piu’ bisogno che in passato, e ribadisco la necessita’ di iniziative specifiche per il processo di innovazione, ricerca e conoscenza”.


Bisogna pero’ anche ”superare la precarieta”’ estendendo anche agli atipici il diritto all’indennita’ di disoccupazione, e quello alla maternita’. Servizi per anziani, famiglia, accoglienza ed handicap ”devono ridiventare centrali nel progetto di vita comune della nostra citta”’, ha spiegato il segretario della Cisl. E’ necessario favorire la permanenza degli anziani nella loro casa, ma per fare questo bisogna dare sostegno alle famiglie. E serve infine anche una nuova politica per la casa, diventata oramai a Bologna un’ ”emergenza sociale”.