‘E’ il potente simbolo della luce che la Chiesa usa questa notte per introdurci nel mistero della nascita che celebriamo. Simbolo potente perchè richiama il bisogno che urge più drammaticamente dentro al cuore dell’uomo: il bisogno di verità’. Lo ha ricordato l’arcivescovo di Bologna, monsignor Carlo Caffarra, nell’omelia della messa della notte di Natale celebrata nella cattedrale di San Pietro.

‘Ma non di una verità qualsiasi abbiamo bisogno – ha sottolineato Caffarra – ma della verità circa noi stessi: circa la nostra origine e circa la nostra destinazione finale; circa il senso che ha il nostro quotidiano lavorare e soffrire, sperare e disperare: in una parola, circa il senso del nostro vivere. Il bambino nato questa notte è la risposta adeguata a questo bisogno, poichè in Lui ‘è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini’.

‘Questa notte – ha proseguito l’arcivescovo, che ha concelebrato la messa di mezzanotte con il vescovo ausiliare mons.Ernesto Vecchi – l’uomo ha visto che la ragione e la spiegazione ultima del suo esserci è la grazia (l’amore incondizionato e gratuito) di un Dio che viene a condividere la sua vita perchè questa non sia priva di senso. Questa notte l’uomo ha constatato di non essere un insignificante frammento di un universo dominato dal caso, ma una persona chiamata a vivere dentro un progetto pieno di senso. Ha constatato che alle sue spalle non sta il niente e alla sua fine la scomparsa totale di se stesso: sta un gesto di amore che lo fa vivere ‘nell’attesa della grande speranza’. E’ in questa notte che l’enigma del nostro esistere è stato sciolto: ‘hai spezzato il giogo che l’opprimeva-la sbarra sulle sue spalle’.

‘Questa nascita – ha affermato l’arcivescovo – tocca il mistero più profondo dell’uomo ed illumina la coscienza che l’uomo ha di se stesso. Come insegna il Concilio Vaticano II, ‘In realtà, solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo… Cristo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela anche pienamente l’uomo all’uomo’. Ciò che accaduto in questa notte ha generato nell’uomo la consapevolezza della sua dignita’. Quale valore deve avere l’uomo agli occhi di Dio, se ‘per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e si è fatto uomo’! E questa consapevolezza ha generato una nuova cultura e un nuovo modo di vivere assieme: è stata il grembo che ha generato il vero umanesimo. Quando infatti la luce di questa notte illumina l’uomo, essa produce nel suo cuore frutti di lode a Dio e di profondo stupore di fronte alla propria dignità: ‘la gloria a Dio nel più alto dei cieli e la pace agli uomini che egli ama”.