“La chiarezza e la trasparenza sembrano proprio una merce rara in questi tempi – dichiara Massimo Becchi presidente della Legambiente di Reggio Emilia – soprattutto se si parla di caccia. E’ quanto accaduto a due nostre Guardie Ecologiche Volontarie, cacciatori di selezione iscritti regolarmente all’ATC4, che hanno tentato inutilmente di iscriversi al corso organizzato dall’ATC 4 Montagna per misuratori biometrici, necessario per identificare la correttezza della classe dell’animale abbattuto durante i prelievi venatori”.

“Un ruolo quindi importante per una corretta verifica dei capi che vengono prelevati per contenere la popolazione ad esempio dei caprioli. Alla domanda di iscrizione non è neppure stato risposto e si scopre che il corso si è già tenuto e che sabato prossimo si terrà l’esame coordinato dall’Amminstrazione Provinciale.

“Sulla poca chiarezza di quello che accade nell’ATC4 non c’è da stupirsi, anzi appare la norma, diverso è credere che l’Assessore all’Ambiente non vigili, come la legge prescive, sui corsi che autorizza e di cui fa sostenere l’esame presso le sue strutture. Chiediamo all’Assessore Gennari – continua Massimo Becchi – che ci riferisca circa questo episodio, che ha visto due donne discriminate senza nessun motivo se non quello di appartenere anche a Legambiente, in un corso in cui, tra le altre cose, praticamente erano ammessi quasi solo uomini. In queste condizioni è la Provincia a dover decidere se fare sostenere l’esame o se sospendere il corso stesso in attesa di verifiche. Constatiamo comunque che il funzionamento dell’ Ufficio Caccia e Pesca è ben lontano dall’essere efficiente e soprattutto sembra più vincolato alle lobby di pressione estene che non alla normativa”.