A Modena, nell’area di Cittanova, sarà possibile realizzare nuove strutture di vendita non alimentari, fino a un massimo di 10 mila metri quadri di superficie, mentre a Sassuolo è previsto un nuovo polo commerciale, ma solo attraverso il trasferimento di altre strutture con ampliamenti che dovranno essere valutati dal Comune e con la soglia massima di 3.550 metri quadri per gli alimentari e 4.350 metri quadri per i non alimentari.

A Vignola (via di Mezzo) e Castelfranco, invece, potranno essere riqualificati gli attuali centri commerciali con ampliamenti fino a 1500 metri per gli alimentari. E nuove grandi strutture non alimentari sono possibili in una decina di comuni per circa 65 mila metri quadri.

Sono alcune delle decisioni principali assunte dalla Conferenza di pianificazione per il Piano operativo provinciale per gli insediamenti commerciali che ha concluso i lavori mercoledì 14 dicembre dopo circa tre mesi di attività “all’insegna della concertazione e, in un contesto difficile per quello che riguarda i consumi, con la partecipazione di tutti i Comuni e delle associazioni economiche e sociali” sottolinea l’assessore provinciale agli Interventi economici Morena Diazzi ricordando gli obiettivi prioritari: “Rafforzamento del policentrismo di rete, rilancio del commercio nei centri storici, salvaguardia dell’equilibrio tra le diverse tipologie di esercizi e forme di vendita, riqualificazione dei complessi esistenti privilegiandoli rispetto ai nuovi insediamenti e potenziamento delle strutture di attrazione, adozione della riqualificazione territoriale e ambientale come criterio base per gli interventi”.

Il risultato della Conferenza rappresenta la base per la definizione del Piano che si occupa della programmazione delle medio e grandi strutture di vendita, mentre per il vicinato e le medio – piccole strutture, cioè quelle fino a 800 o 1500 metri, nel caso dei centri che superino i 10 mila abitanti, sono i Comuni direttamente che, previa concertazione, possono consentire ampliamenti, accorpamenti, riqualificazioni. Il Piano sarà proposto all’inizio del 2006 al Consiglio provinciale per l’adozione, dopo la quale si apriranno i termini per la presentazione delle osservazioni. Per l’approvazione definitiva servirà anche il via libera della Regione il cui assessore al Commercio Guido Pasi ha aperto i lavori della Conferenza di pianificazione in settembre.

Dopo i primi due anni è possibile procedere a una variante intermedia anche sulla base di un monitoraggio dell’evoluzione commerciale e delle eventuali nuove previsioni adottate dagli strumenti urbanistici comunali.

Nel corso della seduta conclusiva della Conferenza, da parte delle associazioni di categoria Cna.com, Confersercenti, Confcommercio e Lapam è stata espressa condivisione dei risultati raggiunti e un riconoscimento per il lavoro svolto all’insegna della concertazione. In particolare, le associazioni di categoria hanno sottolineato l’esigenza di mantenere equilibrio tra le diverse tipologie distributive e tra piccola, media e grande distribuzione, così come hanno chiesto azioni di sostegno al commercio tradizionale, non solo nei centri storici, e che i Comuni continuino a impegnarsi con risorse proprie sui progetti di valorizzazione.