Una stagione varia, ricca di spunti e di protagonisti quella del centro teatrale La Corte Ospitale prevista per il 2006 al Teatro Herberia di Rubiera.


“Concepiamo il teatro come spazio pubblico e insieme come luogo di forti relazioni tra l’opera e i suoi spettatori, un luogo di incontro civile, una presenza essenziale all’interno di una comunità. Di qui la scelta di artisti e spettacoli che si caratterizzano per il forte impegno civile e sociale e per l’analisi di temi che spaziano dall’attualità (la condizione femminile e il dramma dell’emigrazione), al recupero delle memorie storiche (dall’occupazione nazi-fascista alla tragedia delle foibe), alla riflessione interiore, con i racconti di McEwan e di Tournier”.

Aprirà la stagione 2006, venerdì 13 gennaio, Ascanio Celestini con ‘Scemo di guerra‘, lo spettacolo presentato nella passata edizione della Biennale di Venezia; saranno ospiti poi Laura Curino e Eugenio Allegri, con i loro ultimi lavori.
Dai festival estivi, ‘Pasticceri‘, con Leonardo Capuano e Roberto Abbiati, la storia di due fratelli gemelli, così uguali e nello stesso tempo così diversi, e ‘Shot (foibe!)‘, l’ultimo lavoro di Renato Sarti e Bebo Storti il cui primo studio è stato presentato al Mittelfest 2005. I due saranno ospiti del centro nel mese di novembre a preparare il debutto del lavoro.
E ancora la Compagnia Veronica Cruciani presenta ‘Canzoni popolari‘ da Il mondo salvato dai ragazzini di Elsa Morante, che ha debuttato a settembre al Festival di Benevento ed è stato presentato alle Notti Bianche romane, nella rassegna Bella Ciao organizzata da Ascanio Celestini.
Continuando sul filone della memoria e della riflessione storica, ‘Italiani Cìncali‘. Parte prima: minatori in Belgio, un viaggio di Mario Perrotta nell’Italia del sud a raccogliere i racconti di chi negli anni cinquanta è emigrato al nord alla ricerca di un lavoro e di chi ha subito il razzismo dei paesi ospitanti: un racconto che fa riflettere sui ricorsi della storia, sulle vicende quanto mai attuali di un razzismo che ora rivolgiamo nei confronti di chi arriva da altri paesi; ‘Nati in casa‘ di e con Giuliana Musso, la ricostruzione dei racconti delle levatrici che facevano partorire le donne in casa: i singoli racconti diventano un’unica storia, la storia della prima metà del nostro secolo nell’Italia del Nord.

C’è poi un altro filone che attraversa la nostra stagione, quello della riflessione intima, della storia individuale, del disagio psicologico: da ‘L’uomo dell’armadio‘, tratto da un racconto di Ian McEwan e interpretato da Eugenio Allegri a ‘Il feticista‘ da un racconto di Michel Tournier interpretato da Ruggero Cara, che chiude la stagione.

La storia d’Italia e le storie degli italiani insieme costituiscono un affresco variopinto del nostro vivere all’interno degli avvenimenti, il racconto di come i fatti della storia si rispecchiano nel vivere quotidiano degli uomini. Una ricostruzione interpretata dai protagonisti della scena teatrale italiana, quelli già riconosciuti dalla critica e i nuovi talenti. Una proposta ricca e varia che fa del Teatro Herberia un luogo di incontro con i protagonisti della ricerca e della nuova drammaturgia italiana.