Dopo quasi 150 anni, Modena ‘riconquista’ uno
dei tesori dell’epoca estense, lo straordinario cembalo in marmo bianco di Carrara che nel 1686 venne realizzato per il duca Francesco II d’Este.

Il prezioso strumento musicale, di cui si erano perse le tracce nella seconda metà dell’Ottocento, torna in questi giorni alla Galleria Estense di
Modena: è stato infatti acquistato dalla locale Fondazione Cassa di Risparmio che lo ha concesso in comodato gratuito alla Pinacoteca statale,
perchè venga esposto nelle antiche sale del Palazzo dei Musei.

Dopo il restauro, lo strumento (dotato di una meccanica che gli consente di suonare, proprio come un cembalo tradizionale) verrà presentato il 2 dicembre (ore 17) alla Galleria Estense, con un concerto del maestro Gustav Leonhardt, fra i maggiori cembalisti internazionali, e quindi si potrà
ammirare accanto agli altri gioielli ducali.

Francesco II d’Este era un
grande cultore dell’arte musicale e un oculato collezionista: nel 1686 Michele Antonio Grandi, un artigiano originario di Carrara, che già aveva
realizzato per il duca una chitarra in marmo, ricevette l’incarico di costruire un cembalo in marmo, che fu completato in sei mesi.
Lo strumento misura 2 metri e 69 centimetri di lunghezza, e presenta su tutta la superficie un rilievo con motivi decorativi, foglie di acanto, tulipani, un uccellino e rosoni, oltre alla ‘firma’ dell’autore, ‘Michel Antonius de Grandis carrariensis fecit et inventor fuit’: è l’emblema di un gusto
barocco, che si rispecchia nella collezione estense.
Da un inventario si sa che il cembalo rimase a Palazzo Ducale fino al 1872, quindi anche dopo l’Unità d’Italia, poi se ne sono perse le tracce. Un paio d’anni orsono, il prezioso strumento è ricomparso sul mercato antiquario, e si è creato
un movimento d’opinione per riportarlo a Modena, e riunirlo quindi agli altri strumenti della collezione.
Info: 059/4395715 o 239888