“Gli aumenti dei prezzi dei frutta e verdura sono totalmente ingiustificati: sui campi le quotazioni sono rimaste pressoché stabili, anzi in alcuni casi ci sono stati anche diminuzioni”. Lo afferma la Cia di Modena che denuncia speculazioni con esosi rincari al dettaglio che nulla hanno a che fare con il maltempo.


“Troviamo aumenti, in media del 25-30 per cento in poco meno di una settimana, per le pere, le mele, le lattughe, le zucchine, le carote, le melanzane – osserva Vincenzo Amadori, direttore della Cia di Modena- ed emerge chiaro che ancora una volta si sono avute pure manovre speculative. E’ vero –rileva ancora – che il maltempo ha provocato danni rilevanti alle colture, in particolare quelle orticole, ma questo non si è affatto tradotto in rincari alla produzione, mentre al consumo si è avuta una decisa e immotivata impennata”. Emblematici i casi del radicchio che al dettaglio ha subito un rincaro del 20 per cento, dei finocchi che hanno fatto registrare incrementi del 15,5 per cento, delle zucchine che nei mercati rionali e nei supermercati sono vendute con un più 13,6 per cento nei confronti di sette giorni fa.

“Diversa la situazione per la frutta – prosegue Amadori – le cui quotazioni hanno segnato aumenti più contenuti al consumo che vanno da un più 0,8 per cento per le clementine ad un più 12 per cento per i kiwi. Ma ci sono stati anche aumenti del 4,5 per cento per le pere e del 3,5 per cento per le mele”. Per questi prodotti i prezzi praticati sui campi -sostiene la Cia- sono andati, al contrario, in netta discesa: le mele e le pere sono diminuite di circa il 5,3 per cento.

“Ancora una volta -conclude Amadori- l’agricoltore a mala pena riesce a coprire i costi di produzione, mentre il consumatore è alle prese con listini sempre più assurdi. Questo conferma tutte le inefficienze e i comportamenti speculativi che si registrano nella filiera che, nel caso specifico dell’ortofrutta, è sempre più lunga e complicata”.