Nel corso del Consiglio provinciale straordinario sul doping che si è svolto ieri, è stato presentato anche il nuovo Centro regionale antidoping che avrà sede a Modena, dove in questi ultimi anni si è sviluppato il progetto antidoping del “Tallone di Achille – come partecipare senza farsi male”. Il progetto è frutto della collaborazione tra diversi enti e associazioni: Provincia, Azienda Usl, Università, Comune, Policlinico, Ufficio scolastico regionale, casa di cura Villa Igea, Coni, Csi e Uisp.


“Si tratta di un riconoscimento – ha sottolineato Stefano Vaccari, assessore provinciale allo Sport – del nostro impegno in questi anni. C’è la consapevolezza che il doping si sta diffondendo anche livello amatoriale, diventando quindi un autentico problema di salute pubblica. Per questo abbiamo posto al centro della nostra azione sia il contrasto che l’informazione, soprattutto rivolta ai giovani, per promuovere la cultura di uno sport pulito”.

Il Centro, definito dalla Regione “un modello di intervento da estendere alle altre realtà”, avrà soprattutto il compito di gestire le campagne di controlli antidoping sulle manifestazioni sportive, come stabilisce l’Accordo Stato-Regioni del luglio scorso. La struttura tecnica di riferimento regionale per questi controlli sarà il laboratorio analisi del servizio Patologia clinica dell’Ausl di Modena. Inoltre, il Centro ha il compito di supportare la ricerca scientifica, costituire una banca dati sul doping, avviare iniziative di informazione e diffondere su scala regionale l’esperienza del Telefono pulito antidoping di Modena.

Sono oltre quattro mila le persone che si sono rivolte finora al telefono pulito antidoping (800-170001), istituito nel 2002 nell’ambito del progetto del Tallone di Achille.
Attivo dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 16 presso il Policlinico di Modena, il servizio offre una consulenza gratuita dei medici della scuola di Tossicologia dell’Università su doping, farmaci e integratori.
Telefonano soprattutto culturisti e frequentatori di palestre, ma anche atleti amatoriali e ciclisti, fino alle mamme di giovani atleti preoccupate dalla diffusione di integratori e pillole vitaminiche varie.
Le domande più frequenti riguardano le conseguenze dovute all’uso di anabolizzanti, integratori e aminoacidi ramificati.
Al termine della telefonata, il consiglio dei medici è sempre lo stesso: evitare il ricorso a queste sostanze perché anche un semplice integratore può fare male e, comunque, deve essere sempre assunto sotto il controllo medico. Per migliorare la propria prestazione sportiva è sufficiente una corretta alimentazione.