Era latitante dal 1993, e forse orami credeva che nessuno avrebbe collegato il suo nome allo stupro che aveva commesso in Germania e per cui deve scontare una pena di 15 anni. Invece alla fine, nonostante avesse leggermente modificato il suo nome, Ahmed Iftkhar Papu, originario di Gujrat (Pakistan), e’ stato arrestato dai carabinieri nel modenese.


A tradirlo, alla fine di una lunga indagine per rintracciarlo, sono state le sue impronte digitali. Le hanno acquisite i carabinieri di Carpi, che le hanno fatte confrontare dal Ris di Parma con quelle del ricercato. Si e’ scoperto cosi’ che il ricercato Ahmed Iftikhar e l’operaio metalmeccanico di 43 anni, regolare in Italia e sposato, nonostante la ‘i’ in piu’ e il ‘Papu’ in meno, erano la stessa persona. Lo stesso uomo quindi che 12 anni fa stupro’, a Neunkirchen, in Germania, una cittadina tedesca, fatto per cui da allora era ricercato dalla polizia tedesca. Il pakistano, che vive in Italia da dieci anni e ha un permesso di soggiorno permanente, dopo aver trascorso diversi anni a Vipiteno (Bolzano) era immigrato nel 1999 a Carpi, dove lavorava come metalmeccanico per una societa’ del posto. In Italia l’uomo e’ incensurato.


I carabinieri sono arrivati al suo arresto dopo una serie di accertamenti ed indagini intrapresi su segnalazione dell’ufficio ‘S.i.r.e.n.e.’ (Supplemetary Information REquest at the National Entries) della direzione centrale della polizia criminale.