La pillola abortiva RU486 sara’ utilizzata dagli ospedali dell’Emilia-Romagna, e non si trattera’ di una sperimentazione. L’assessore regionale alla sanita’ Giovanni Bissoni ha emanato una circolare, inviata ai direttori generali delle Ausl, in cui vengono spiegate le modalita’ per acquistare la pillola abortiva all’estero e indicate le linee guida per il rispetto della legge 194. Gia’ lunedi’ e’ prevista una riunione operativa con i tecnici del servizio sanitario.

Nella premessa del documento si sottolinea come la sperimentazione non sia necessaria, dato che il farmaco e’ stato gia’ testato all’estero. Per utilizzare la pillola abortiva saranno necessari il consenso informato della paziente (che dovra’ firmare uno specifico schema di assenso) e l’assenso del medico.

L’interruzione di gravidanza sara’ nell’ambito di quanto previsto della legge 194/78 e intraospedaliera; la paziente verra’ ricoverata, e il trattamento sara’ a carico del servizio sanitario nazionale.


”Si ritiene – prosegue infatti il documento – che il trattamento farmacologico possa essere sulla base della valutazione clinica del medico personale della assistenza a partire dalla richiesta esplicita ed informata di una donna cui sia stata gia’ riconosciuta la possibilita’ di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza secondo i criteri e le procedure delle L.194/78, che restano ovviamente immodificati e dovranno essere rigorosamente applicati in tutte le loro parti”. Restano certo valide ”tutte le previsione legislative relative all’obiezione di coscienza”.


La circolare illustra poi ai responsabili delle Ausl come il farmaco possa essere acquistato all’estero. Il Mifepristone (uno dei due prodotti utilizzati per indurre chimicamente l’aborto, non in commercio in Italia) potra’ essere acquistato grazie ad un decreto (del 1997) che consente l’acquisto all’estero dei farmaci non registrati in Italia.


L’iniziativa rientra nell’ambito dei doveri che la legge sull’aborto prevede per le Regioni, secondo il capogruppo socialista nell’assemblea legislativa regionale Paolo Zanca, dato che ”l’articolo 15 invita le Regioni a cercare metodi meno invasivi per la pratica abortiva”. Zanca il 22 settembre scorso aveva presentato uno risoluzione per invitare la Giunta regionale ad avviare una sperimentazione della RU486, e ha accolto con grande soddisfazione la circolare.
”Modifichero’ la mia risoluzione per la discussione nella prossima assemblea – ha spiegato -. Vogliamo raggiungere il consenso di tutta la maggioranza alla misura di Bissoni e sollecitare la Regione affinche’ esprima in sede di conferenza di Regioni il suo favore alla registrazione in Italia del farmaco”.