Il mito di Juan Manuel Fangio rivive all’Università. Dopo il successo della mostra di ottobre alla ex Manifattura Tabacchi che Modena, capitale dei motori, ha voluto dedicargli a 10 anni dalla scomparsa, sarà possibile ora ripercorrere le imprese del pilota argentino di Formula Uno all’interno della Facoltà di Ingegneria.

L’esposizione, allestita dallo Student Office Modena (un’associazione di universitari che promuove iniziative culturali), sarà aperta fino a venerdì sera. Pannelli illustrativi e filmati raccontano la vita e le straordinarie gesta di Fangio, il quale prima di essere pilota è stato anche meccanico. Un’approfondita conoscenza dei motori lo ha portato a mettere mano personalmente a quasi tutte le auto da corsa sebbene disponesse di uno stuolo di esperti meccanici. “Non ho mai pensato all’auto – ha detto una volta – come a un mezzo per conseguire un fine, invece ho sempre pensato di essere parte dell’auto, così come la biella e il pistone”. Nel corso della sua carriera ha anche progettato e costruito prototipi di componenti che sono poi stati applicati alle sue vetture da corsa.

La mostra inizia nell’atrio della facoltà di Ingegneria di Modena, in via Vignolese 905, dove un enorme poster del pilota e i filmati delle corse accolgono i visitatori. Al primo piano della facoltà invece sono stati collocati i pannelli che raccontano con immagini e parole la vita e i successi del pilota di origini abruzzesi.

In occasione della mostra è stato organizzato un incontro con chi ha conosciuto e lavorato a stretto contatto con Fangio: domani, giovedì 17 Novembre alle 18 nell’Aula magna, don Sergio Mantovani, il “cappellano dei piloti di Formula Uno” e l’ingegner Adolfo Orsi, storico dell’automobilismo la cui famiglia era proprietaria della Maserati ai tempi in cui il pilota gareggiava per il Tridente, racconteranno episodi e curiosità sul personaggio. Modera Stefano Chiti.

Juan Manuel Fangio nasce il 24 giugno 1911 a Balcarce, in Argentina, da una famiglia di emigrati italiani. Nel 1951 al volante di un’ Alfa Romeo, vince il primo dei suoi cinque titoli iridati mentre nel ‘57 su Macerati conclude la sua carriera mettendo in bacheca con il quinto campionato del mondo. Il suo palmares conta 24 vittorie, 35 podi, 28 pole-position, 23 giri veloci e cinque titoli iridati. Muore il 17 luglio del 1995.

L’ingresso alla mostra è gratuito: Via Vignolese 905.
Orario di visita dalle 8.30 alle 19.30.