Uomini e mezzi dei Consorzi di bonifica dell’Emilia Romagna sono stati mobilitati per contenere gli effetti dell’ondata di pioggia che ha colpito l’Emilia Romagna nelle ultime 24 ore e che ha portato fiumi e canali ai limiti di guardia. Per l’operazione – spiega l’ufficio stampa di Bonifiche Emilia-Romagna, sono stati messi in funzione i principali
impianti idrovori di sollevamento delle acque nelle province di Ferrara, Bologna, Modena, Reggio Emilia.


Nel Modenese – dove sono caduti fino a 60 mm di pioggia in 36 ore – la situazione è di massima allerta da parte del Consorzio di Burana,
soprattutto nella zona sud della città dove preoccupano i livelli di alcuni canali nei pressi dei centri abitati di Castelnuovo Rangone e
Vignola. Nella Bassa il canale Quarantoli ha superato di 50 cm i livelli di piena e viene monitorato dai tecnici del Consorzio. L’impianto Pilastresi a Bondeno è in funzione a metà della sua potenza.

Nel Reggiano i tecnici dei due Consorzi operativi sul territorio (Parmigiana, Moglia-Secchia e Bentivoglio-Enza) stanno seguendo l’evoluzione delle precipitazioni dopo una notte trascorsa all’insegna
dell’emergenza. Più colpito il comprensorio della Parmigiana, Moglia-Secchia dove sono caduti quasi 80 millimetri di pioggia in 36 ore. E’ stato attivato a piena potenza l’impianto Mondine che sta scaricando 45 metri cubi/secondo nel Secchia. Preoccupano i livelli del Cavo Tresinaro:
i tecnici del Consorzio hanno in parte invasato la cassa di espansione di Cà de Frati al confine tra Rio Saliceto e Carpi. A Boretto per tutta la notte sono stati scaricati in Po a gravità 40 mc/secondo. Nel
comprensorio della Bonifica Bentivoglio-Enza, dove sono caduti quasi 50 mm di pioggia, è al limite di guardia il Canalazzo di Brescello ed è stato
parzialmente attivato l’impianto idrovoro del Torrione a Gualtieri.

Nel Bolognese l’emergenza viene gestita dai due Consorzi Renana (destra Reno) e Reno Palata (sinistra Reno). La Renana ha fatto partire dalla
mattinata di domenica i grandi impianti di Salarino e Vallesanta e quelli minori del Correcchio, di Malalbergo e del Travallino (Baricella). In 36
ore sono scesi fino a 50 mm di pioggia facendo raggiungere i limiti di guardia ai principali canali del comprensorio bolognese: Riolo, Lorgana, Menata Garda Alto. La situazione critica del Riolo in particolare (zona Pieve di Cento-Galliera) è stata risolta – in collaborazione col CER – scaricando le cque nel Canale Emiliano Romagnolo e da lì verso il Po usando il Cavo Napoleonico. Il Consorzio Reno Palata ha attivato fin dalla prima mattina di domenica i tre grandi impianti di Bondeno sul Panaro, Bagnetto (Sala Bolognese) sul Reno e Forcelli (Anzola) sul Samoggia. L’operazione ha consentito di gestire l’emergenza che si era creata a causa della piena di Reno e Panaro che non consentiva alla rete dei canali di bonifica di scaricare le sue acque nei due fiumi. Ci vorranno due giorni per smaltire le acque meteoriche.

‘Alcuni giorni di piogge intense – commenta Emilio Bertolini, presidente Unione Bonifiche Emilia Romagna – hanno messo a dura prova il sistema regionale di bonifica che sta rispondendo bene e in maniera coordinata. Al momento l’emergenza è sotto controllo e non si sono verificate esondazioni se non di lievissima entita’. Se nella nostra
regione l’ondata di maltempo non ha causato danni più gravi, come in altre parti del Paese, questo non è frutto del caso ma di una efficiente rete di bonifica che ha risposto al meglio alle sollecitazioni della natura e alle aspettative della società civile’.