La fusione di APD nella Margherita decreta definitivamente il fallimento delle liste civiche nella nostra realtà locale e mostra altrettanto chiaramente come lo stesso “Progetto Sassuolo” sia fallito.


Inutile mascherarsi ancora ( come Dallari e soci cercano di fare) dietro l’impegno civico: la realtà è che, pur di contare qualcosa, APD si è dovuta sciogliere ed entrare in un partito politico ben preciso.


Mi vengono in mente tutte le occasioni nelle quali lo stesso Maurizio Dallari si era scagliato contro i partiti politici che, a suo dire, a livello locale non guarderebbero ai problemi veri della città; oggi mi piacerebbe sentire il nuovo parere di Dallari, alla luce del suo ingresso proprio in un partito, sul quale peraltro pesano proprio gli ultimi dieci anni di malgoverno locale.


Insomma, l’elefante ha partorito il topolino: la candidatura Dallari alle ultime comunali si rivela oggi un palese bluff politico, preordinato a fare contare di più una componente della Margherita sotto le mentite spoglie di una lista civica.
Una operazione politica dorotea e giocata all’interno delle segreterie dei partiti, ma anche sulla pelle di quegli elettori che, in buona fede, avevano creduto che APD e Dallari avessero realmente voglia di proporre qualcosa in modo indipendente per la città.


Cosa che in un anno e mezzo di consiglio comunale nessuno,siceramente, ha visto.