Il crollo verticale delle vendite di pollame, conseguenza dei timori tra i consumatori per le notizie sull’influenza aviaria, sta producendo effetti gravissimi sulle imprese di autotrasporto dell’Emilia-Romagna in questo segmento di mercato.

La denuncia viene da Gilberto Piraccini, presidente di Fita-Cna, l’Unione degli autotrasportatori che associa oltre 8.000 imprese in regione. Secondo Piraccini, la reazione dei consumatori, che ha finora determinato un calo stimato nel -32%, “rischia di infliggere un colpo durissimo all’intero comparto avicolo dell’Emilia-Romagna, sino ad oggi ai vertici della produzione nazionale”. Gli effetti negativi della paura nei confronti del virus aviario non si fermano alle aziende di allevamento e produzione, ma coinvolgono l’intera filiera, comprese le aziende impegnate nella distribuzione del prodotto.

“Nella nostra regione, se consideriamo il trasporto di animali vivi, prodotti macellati e il trasporto per l’approvvigionamento dei mangimi agli allevamenti – spiega Piraccini – sono oltre 1.000 le imprese di autotrasporto che rischiano di dover affrontare l’ennesima emergenza, che va ad aggravare una situazione preesistente già critica per l’abnorme aumento dei costi subito dalle imprese negli ultimi 18 mesi”.

Da qui la richiesta nei confronti del Governo, affinché attui alcune precise misure di sostegno. “A questo proposito – conclude il presidente di Fita-Cna – richiamiamo l’attenzione degli organismi ministeriali affinché, in sede di approvazione definitiva del decreto legge 1 ottobre 2005, n.202, questo venga integrato con interventi anche a favore delle imprese di autotrasporto interessate alla filiera”.