Il calo dei consumi di carne di pollo sta provocando una perdita nelle vendite di quasi 150 milioni di euro al mese: uno stato di cose ”che non e’ sostenibile a lungo dai 6 mila allevamenti, 173 macelli e 517 imprese di prima e seconda lavorazione che danno complessivamente lavoro in Italia a circa 180 mila addetti”.

E’ quanto stima la Coldiretti, che questa mattina, ricorda in una nota, e’ scesa in piazza con migliaia di allevatori per ”sconfiggere la paura irrazionale che sta danneggiando senza fondamento un settore importante del Made in Italy”.


Di fronte a questo scenario, avverte l’organizzazione agricola, e’ necessario ”proteggere dall’emotivita’ del mercato” un comparto come quello avicolo che sviluppa ogni anno un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, circa il 6,5% del valore dell’intera agricoltura italiana, con una produzione di oltre 1 milione di tonnellate di carni di pollame largamente autosufficiente al consumo nazionale. Si tratta sopratutto, sottolinea, di carne di pollo, con 675 mila tonnellate, ma anche di gallina (86 mila tonnellate), tacchino (298 mila tonnellate), faraone e oche (75 mila tonnellate).


La maggioranza degli allevamenti, ricorda la Coldiretti, e’ localizzata in quattro regioni dell’Italia del Nord e in particolare in Veneto (50%) ma anche in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte.