Regione promossa per le politiche indirizzate agli anziani non autosufficienti. Con un voto che oscilla mediamente tra il 7 e il 7,5 (in una scala da 1 a 10), i Comuni, i Distretti sanitari e i servizi assistenza anziani dell´Emilia-Romagna, hanno manifestato la loro approvazione verso le politiche regionali, ma hanno anche espresso forti preoccupazioni per quanto riguarda la disponibilità di adeguate risorse finanziarie. In particolare sono i Comuni chiedono più certezze sul fronte economico.


E´ quanto emerge dall´indagine sui servizi a favore degli anziani non autosufficienti, contenuta nel quarto “Rapporto sulle autonomie locali in Emilia-Romagna”, realizzato dalla Regione.
Come di consueto il Rapporto affianca ad un´analisi più generale sull´attività degli enti locali emiliano-romagnoli, anche un approfondimento su tematiche più specifiche, quale appunto quest´anno la non autosufficienza, realizzato, interrogando i responsabili dei Comuni, dei Servizi assistenza anziani e i direttori di Distretto.

In particolare il 77,1% dei Comuni, l´85,7% dei Distretti e il 93% dei Servizi assistenza anziani giudicano buoni o addirittura ottimi i modelli di intervento assistenziale proposti dalla Regione.
Il 68% dei Comuni emiliano-romagnoli mettono in cima alle proprie preoccupazioni la mancanza di nuovi meccanismi di finanziamento in grado di assicurare una maggiore copertura dei bisogni socio-assistenziali delle persone non autosufficienti. A partire da quel Fondo per la non autosufficienza previsto dalla legge regionale di riordino dei servizi sociali del 2003.

Altro elemento di problematicità, oltre a quello finanziario, è quello dell´integrazione socio-sanitaria nella rete dei servizi.
Il 62,8% dei Comuni, il 55,6% dei Distretti e il 65,9% dei Servizi di assistenza anziani giudicano questa integrazione non sempre adeguata, nonostante le politiche regionali in tale direzione. Tra gli elementi problematici anche il livello di copertura dei bisogni e il “gap” tra domanda sociale risposta pubblica. In particolare la pensa così il 47% dei Comuni e il 27,8% dei Distretti.

Anche l´assegno di cura – uno degli strumenti più innovativi introdotti dalla Regione Emilia-Romagna per supportare le famiglie con anziani non autosufficienti – riscuote una valutazione decisamente positiva. In una scala tra 1 e 4 il 3,2 e il 3,4 degli operatori dei Servizi assistenza anziani e di quelli dei Distretti lo giudicano uno “strumento utile per la personalizzazione e la flessibilizzazione degli interventi”.

Una parte dell´indagine è stata rivolta a valutare come e con quali tempi i Servizi assistenza anziani della regione svolgono la loro attività.
Per quanto riguarda in particolare la valutazione della situazione dell´anziano, solo l´8% dei Comuni e meno del 5% dei Distretti e degli stessi Servizi assistenza anziani hanno espresso un giudizio insufficiente. Al contrario almeno i quattro quinti hanno espresso una valutazione positiva. Per quanto riguarda i tempi di attesa, supera il 90% la percentuale di quelli che riescono a compiere una prima valutazione del caso entro il termine di 1 mese dalla richiesta. In circa 6 casi su 10 tale lasso di tempo si riduce ulteriormente a due settimane.

Anche i tempi di intervento appaiono soddisfacenti: oltre tre quarti dei Servizi assistenza anziani riescono ad assicurare l´accesso ai servizi domiciliari e territoriali entro tre settimane, e poco meno della metà entro 1 settimana. Per quanto riguarda l´accesso alle strutture residenziali, circa due terzi dei Servizi riesce ad intervenire entro il mese.