È eccezionalmente forte e appassionato il rapporto dei giovani italiani con i salumi: è quanto risulta da una ricerca realizzata da Astra per l’Unione Nazionale Consumatori e per l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani su un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 24 e i 34 anni.


Secondo la ricerca, il 98% dei giovani trentenni, infatti, li consuma più o meno spesso; per la grande maggioranza essi costituiscono uno degli alimenti-chiave sia in occasione dei pasti principali, sia in occasione di gite/picnic, merende e aperitivi; il 91% li ama o addirittura li adora per le loro caratteristiche organolettiche, l’esser strumento di socializzazione, il costituire uno dei grandi piccoli piaceri della vita.



I salumi più consumati dai giovani sono il prosciutto crudo (89,8%), il prosciutto cotto (87,1%), il salame (60,1%), la bresaola (56,8%), lo speck (51,8%) e la mortadella (49,3%).



Emerge una cultura dei salumi ricca e variegata, con forti domande di qualità di sicurezza alimentare, di garanzia da parte dei Consorzi DOP e IGP oltre che dei distributori. Ed è forte l’orgoglio nazionale e spesso regionale per questo comparto essenziale del ‘made in Italy’.



Per concludere, l’86% dei trentenni ritiene importanti i riconoscimenti Denominazione di Origine Protetta e a Indicazione Geografica Tipica (DOP e IGP). Solo il 7%, infatti, non le conosce e un altro 7% le ritiene irrilevanti. Al contrario il 50% esatto gli attribuisce un valore molto alto con accentuazioni soprammedia tra i più giovani, nel centro-sud, nelle classi socio-economiche dalla media in su.