Il mondo delle palestre e del body building di dieci regioni italiane – Abruzzo, Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Marche e Sardegna – è coinvolto in un’inchiesta della magistratura pescarese che, protrattasi per 18 mesi, ha consentito di individuare una presunta organizzazione, con basi in Toscana e Abruzzo, che commercializzava o comunque agevolava l’uso di farmaci a effetto dopante. In alcuni casi di provenienza anche estera, sopratutto Spagna, Grecia e Olanda. Il reperimento, spesso, avveniva on line.

Nei sei provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessi si contesta, tra l’altro, l’acquisto di timbri intestati a medici e Asl della Toscana e provenienti da furti, nonchè la contraffazione di ricette mediche solo apparentemente riferibili a medici e veterinari che svolgevano la loro attività nella zona di Livorno, ma che erano ignari di quanto stava avvenendo. Le ricette sono state usate in diverse farmacie delle province di Pescara, Chieti e Livorno; in queste stesse province ed in quelle di Pisa e Cuneo è in corso da stamani l’esecuzione delle ordinanze emesse dal Gip presso il Tribunale di Pescara Guido Campli.