Perquisizioni, centinaia di controlli nei campi nomadi e nelle abitazioni di pregiudicati campani nel Nord Italia, arresti, armi e munizioni sequestrate, un’ ingente refurtiva provento di furti e rapine recuperata: sono i risultati di una vasta operazione condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Emilia in collaborazione con i comandi delle province di Mantova e Verona, sotto il coordinamento della Procura emiliana.


Nell’operazione, che secondo gli investigatori ha reciso un pericoloso connubio instauratosi da tempo tra nomadi e pregiudicati campani, sono stati impegnati oltre 100 carabinieri. Dalle indagini risulta infatti che i nomadi dediti ai furti rubavano anche armi che poi cedevano alla malavita campana. Tra i furti scoperti, anche un colpo miliardario ai danni di un imprenditore reggiano che, dopo essersi accorto della sparizione di soldi, gioielli e della sua pistola, fu colto da infarto e ricoverato per mesi in ospedale.

Nell’ ambito dell’operazione tre persone sono state arrestate e altre tre risultano indagate. In manette sono finiti due nomadi con precedenti – S.B. e E.T. entrambi di 38 anni – residenti in un campo della bassa reggiana da cui si erano allontanati. I due sono stati trovati in un campo nomadi del veronese, in localita’ La Rizza.
Entrambi sono ritenuti responsabili di traffico di armi rubate e di reati contro il patrimonio tra cui il furto miliardario commesso nell’ ottobre 2004 ai danni dell’ imprenditore reggiano.
Il terzo arrestato, a Viadana, nel mantovano, e’ un 36enne del casertano – F.D. – che deteneva illegalmente una pistola con munizioni. Gli altri indagati sono i casertani P.B., 23 anni, residente a Viadana, e A.B., 24 anni, abitante a Correggio oltre a un nomade con precedenti, P.B di 24 anni, nella cui disponibilita’ sono state trovate numerose ricevute di un banco dei pegni di Reggio Emilia, riferite al deposito di preziosi per un valore di oltre 50.000 euro.

I gioielli sono stati sottoposti a sequestro perche’ ritenuti refurtiva di ‘colpi’ messi a segno la scorsa estate in abitazioni del reggiano.


L’ indagine e’ nata da un’ altra inchiesta che nel settembre scorso porto’ all’ arresto di un pensionato reggiano nella cui abitazione furono scoperte refurtiva e armi rubate o illegali, che gli sarebbero state affidati in custodia dai nomadi arrestati oggi. Secondo gli investigatori, questi sarebbero inseriti in un contesto malavitoso piu’ ampio, e in particolare vicini a pregiudicati campani.