Cresce la disponibilità dei Paperoni italiani. Nel 2005, il patrimonio delle famiglie più ricche del Paese, ammonta a livello complessivo a 783 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto ai 710 miliardi di euro del 2004. A sostenerlo è una ricerca condotta dalla l’Aipb, l’Associazione Italiana Private Banking, sugli ‘individui ad alta patrimonialità’.

In base a quanto contenuto nello studio – le cui risposte sono state ottenute incrociando i dati forniti da istituzioni ed enti di ricerca e operatori della finanza – il mercato complessivo dei super-ricchi, ossia delle persone che posseggono non meno di 500.000 euro immobili esclusi, è salito a quota 783 miliardi di euro mentre il numero delle famiglie più abbienti è risultato pari a 702.000, in progresso dell’8% rispetto allo scorso anno.

Sotto il profilo demografico – osserva lo studio – il 98% circa del patrimonio è in mano a famiglie che detengono tra i 500.000 euro e i 50 milioni di euro. Queste sono seguite dai nuclei familiari titolari di un patrimonio compreso tra i 5 e i 50 milioni di euro (2% del totale) e oltre i 50 milioni di euro (lo 0,1%).

La distribuzione sul territorio premia la Lombardia, con una percentuale del 25,9% della ricchezza (202 miliardi di euro) seguita dal Lazio (9,8%, 77 miliardi di euro), dall’Emilia Romagna (9%, 70,7 miliardi di euro), dal Veneto (8,6%, 67 miliardi di euro) e Piemonte (8,5%, 66,8 miliardi di euro). Ultima quanto a ricchezza delle famigli più abbienti, la Val d’Aosta con lo 0,2%, pari a 1,9 miliardi di euro.

Guardando alla composizione degli assetti finanziari dei super-ricchi, infine, il 12% è detenuto in depositi, il 41% in titoli obbligazionari, il 19% in quote di fondi comuni, il 15% in gestioni patrimoniali, il 5% in prodotti assicurativi e l’8% in azioni quotate.