Il consiglio della Provincia di Bologna ha dato il via libera all’accorpamento della societa’ modenese Meta con Hera, ratificando, nel corso dellla seduta di ieri, con 23 voti favorevoli (Ds, Margherita, Rc, Idv) e 8 astenuti (Fi, An, Pdci, Verdi) quella che viene definita ‘fusione per incorporazione’ all’interno della quale Hera lancia una Opa, Offerta pubblica d’acquisto, delle azioni Meta.


Grazie all’operazione, la multiutility dell’energia emiliano romagnola vede aumentare la quota pubblica di circa il 5% passando dall’attuale 55% a oltre il 60%. I soci azionisti della nuova Hera hanno comunque deciso che il capitale sociale della societa’ dovra’ anche rimanere, almeno per il 51%, in mano pubblica. ”Alla base della scelta di fusione delle sue societa’ vi e’ una strategia industriale volta al consolidamento del settore delle ‘utilities’ nella regione – spiega una nota di Palazzo Malvezzi – che ha condotto prima alla costituzione di Hera attraverso l’aggregazione di Seabo con numerose municipalizzate romagnole e, successivamente, con Agea e Acosea di Ferrara”.



”Cio’ ha reso possibile – sottolinea la nota – l’avvio di un processo che, in breve tempo, ha consentito di creare unaunica entita’ in grado di offrire una maggiore omogeneita’ della qualita’ deiservizi erogati ai cittadini”.


L’aggregazione delle due societa’ nelle attivita’ di distribuzione di gas (2,3 mld mc), raccolta rifiuti (oltre 1,5 ml tonellate ) e acqua distribuita (234 ml mc) consolida la seconda posizione a livello nazionale in termini di clienti e volumi venduti.



Le dimensioni economiche della nuova realta’ Hera e Meta, oltre 2,5 miliardi di fatturato e quasi un miliardo di euro di investimenti industriali nel prossimo triennio, sono inoltre un veicolo fondamentale per lo sviluppo complessivo della nostra Regione.