Con ‘teniamo botta’, in dialetto reggiano-modenese, Romano Prodi ha concluso il saluto che ha fatto ai suoi compagni di pranzo, circa 500 persone che si erano prenotate per mangiare con lui alla Festa dell’Unita’ di Modena.


”In questo giro – ha detto il Professore riferendosi alla visita fatta in precedenza alla festa tra stand, ristoranti e cucine – ho sentito soprattutto due frasi: ‘Tin bota’ e ‘fa a mod’ (rispettivamente, tieni botta e fai a modo, sempre in dialetto, ndr). ‘Fa a mod’ – ha detto – vuol dire non litigate, basta ‘questioner’, e preparate un programma in comune. Vuol dire ancora comportatevi bene, cioe’ date l’esempio”. Prodi ha ricordato come su questo punto in questi giorni abbia insistito molto, ”non per fare il fenomeno, ma perche’ la gente ha bisogno di vedere che questo paese va rimesso insieme, e la colla e’ il buon esempio e il pesce puzza dalla testa. C’e’ bisogno di un cambiamento radicale. C’e’ troppa gente che in Italia non si sente piu’ partecipe di uno sforzo comune, perche’ c’e’ qualcuno che non lavora per gli altri ma solo per se stesso”. ‘Tin bota’, invece – ha continuato il Professore – vuol dire resistere, farcela, vuol dire che ci diamo la mano tutti assieme, che non abbiamo paura, che se anche arriva la tempesta mediatica abbiamo l’ombrello”. E vuol dire anche ”che dobbiamo fare uno sforzo comune, che vi raccomandate a me perche’ la catena che ci deve legare fino alle elezioni non si deve spezzare. Da parte mia posso assicurare che tengo botta”, ha detto Prodi, che e’ stato piu’ volte interrotto da applausi calorosi dai commensali. ”Non e’ il lavoro di uno solo ma il lavoro di tanti che conta”, ha affermato ancora riferendosi ai volontari che lavorano alla festa e che ”fanno cose che non usano piu’. Questo e’ l’esempio che deve essere fatto al paese.
Se l’Italia fa cosi’ e’ a posto. Allora io – ha concluso – non dico ‘tin bota’ ma t’gnam bota”.
Prodi ha pranzato al ristorante Family, gestito da tre sezioni della Federazione modenese dei Ds, con menu’ a 20 euro: bis di minestre (lasagne e garganelli), coniglio arrosto e prosciutto al forno con contorno di patate fritte e crostata finale, tagliata dal Professore, a base di una marmellata di amarene fatta in casa. Tipico anche l’omaggio che il popolo della Quercia modenese gli ha fatto: una bottiglia di vero aceto balsamico, invecchiato 30 anni.
Accompagnato dalla moglie Flavia e da Giulio Santagata, accolto dal sindaco di Modena Giorgio Pighi, dal segretario Ds Ivano Miglioli e da Pierluigi Castagnetti, Prodi (che oggi nella sua giornata da candidato alle primarie e’ seguito anche dall’ inviato del ”Figaro”, Richard Hueze’) ha fatto un giro tra i ristoranti ed e’ stato accolto da un tifo caloroso, con applausi, foto di gruppo, coretti e incitazioni. Una signora gli ha regalato anche una finta locandina del Signore degli Anelli, diventato per l’occasione ‘il Signore dei Tranelli’ con al centro l’immagine di Berlusconi-Frodo. ”In queste due settimane di viaggi e incontri – ha spiegato Prodi – ho trovato un entusiasmo che davvero non mi aspettavo. Questo mi impegna molto e mi sento responsabilizzato. Un pubblico grandissimo, e quando la gente ti da’ tanta fiducia, bisogna rispondere”.
Intanto alla Festa di Modena sono state raccolte 800 firme per il Professore ed i seggi alle primarie saranno 105 sparsi in tutta la provincia.