Il regista canadese David Cronenberg ha presentato oggi pomeriggio a Venezia, nell’ambito della 62° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il libro “Red Cars”: una sceneggiatura inedita, scritta dopo il film Crash nel 1996. La storia riguarda il team della Ferrari ed è ambientata anche a Modena e Maranello. L’opera, realizzata da Volumina con il contributo, tra gli altri, della Regione Emilia-Romagna, narra un fatto accaduto nel campionato mondiale di Formula Uno del 1961, quando il pilota americano Phil Hill era in competizione con Wolfang Von Trip per la conquista del titolo.


“E’ un sogno che diventa realtà – ha affermato David Cronenberg – quasi un’esperienza felliniana. Il risultato di queste immagini associate ad una sceneggiatura è un oggetto nuovo che mi gratifica molto. Il libro è quasi un film perché vi hanno collaborato molte persone”. Cronenberg, che ha posseduto tre auto Ferrari, ha inoltre spiegato che “la Ferrari significa per me quello che significa per tutto il mondo: passione, tecnologia e sport , un ideale difficile da raggiungere anche per il costo elevato e per il quale, come diceva Enzo Ferrari, bisogna soffrire. Ed io sono pronto a soffrire se il mio prossimo film andrà bene”.



“Si tratta di un’opera di indubbio valore culturale – ha detto l’assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna Alberto Ronchi – compresa in un progetto più ampio, che vedrà la presenza di David Cronenberg in Emilia-Romagna per alcune conferenze sul cinema ed una retrospettiva di film e video”. “Con Red Cars, il grande regista, uno dei più innovativi degli ultimi trent’anni, affronta il tema della passione per i motori e per la velocità, che ha caratterizzato il ‘900 e il mondo contemporaneo. Una passione profondamente radicata nel nostro territorio, conosciuto all’estero principalmente per la produzione di auto sportive, considerate tra le più belle nel mondo”.

Il volume, pubblicato in inglese, stampato in edizione limitata (1000 copie numerate) è rilegato a mano e si tratta di un vero e proprio oggetto d’arte meticolosamente progettato per rappresentare il corpo e il motore di una macchina. E’ arricchito da 194 foto ed immagini, raccolte ed interpretate dall’autore per dare corpo all’immaginario del racconto e tratte dagli archivi più prestigiosi, compreso quello della Ferrari. Abbinato al libro anche un modellino in scala della Ferrari 156 F.1, creato esclusivamente per questo progetto dalla ditta Brumm.

Il volume è prodotto da Volumina in collaborazione con Toronto Antenna e il supporto di: Regione Piemonte; Regione Emilia-Romagna; Fondazione Cassa di Risparmio di Modena; Fondazione CRT di Torino; Cineteca del Comune di Bologna; Fondazione Solares di Parma; Queen’s University, Kingston, Canada; DAMS di Torino, Mediateca del Cinema Italiano; Istituto Italiano di Cultura di Toronto; Ambasciata del Canada.

Il libro fa parte di un progetto più ampio sull’autore, che comprende diverse iniziative e avrà luogo in diverse città italiane (Parma, Bologna, Torino e Roma) tra fine novembre e inizio dicembre 2005. In programma ci sono: il sito internet www.redcars.it, la mostra 24 FRAMES, la retrospettiva di film e video (che si terrà a Bologna a dicembre), la lezione di cinema (Bologna e Parma) e l’anteprima italiana dell’ultimo film di Cronenberg, a “History of Violence”.
Il volume sarà in vendita a 150 euro all’indirizzo www.redcars.it e www.volumina.it .



LA STORIA

Siamo a Monza nel 1961. Il pilota della Ferrari Phill Hill è in competizione con il compagno di scuderia Wolfgang Von Trips per diventare campione del mondo di Formula Uno. I due piloti sono molto diversi. Hill è un individualista, uno yankee che affronta la gara con nevrotica intensità; Von Trips è un aristocratico che si tuffa con distacco nel mondo delle corse. Entrambi hanno le medesime ossessioni: il conte tedesco vuole catturare il tempo, registrando ogni trasferimento e ogni gara con una Bolex 16mm, il pilota americano è ossessionato dai sogni premonitori che fa prima di ogni gara, dal cibo che ingerisce, dalla lettura di Sartre e, soprattutto, dal desiderio di lasciare di sé un ricordo indelebile. Il primo muore in un incidente nella gara di Monza, Hill viene incoronato campione di Formula Uno nell’ultima gara della stagione, a Watkins Glen, New York. Ironicamente, è il Gran Premio di casa, ma Enzo Ferrari gli vieta di correre in segno di lutto. E non è tutto: le loro macchine, le Ferrari 156 F1 (soprannominate “shark-nose” per il caratteristico muso a forma di squalo) vengono distrutte. nulla rimarrà dunque della loro esperienza.
La sceneggiatura, che non è mai diventata un film, vive adesso a quasi dieci anni di distanza sotto forma di libro illustrato.

Hill è stato il primo pilota americano a vincere un campionato di Formula 1. Un fatto che lo reso immediatamente un eroe negli Stati Uniti, anche perchè prima della sua vittoria questo sport era considerato “un fatto” europeo.