L’osservatorio economico della Cna di Reggio Emilia – studio congiunturale trimestrale su un campione di 230 imprese di diversi settori e aree territoriali – registra nel secondo trimestre 2005 un andamento di leggerissimo aumento di ordini e fatturato e un quadro di sostanziale stabilità per l’occupazione rispetto al trimestre precedente, ma meno positivi rispetto allo stesso periodo preso in riferimento nel 2004.

In particolare, lo studio rivela il permanere di una certa prudenza negli investimenti, sia nel trimestre preso in considerazione, sia nelle previsioni, frutto di una situazione economica nazionale precaria, ma anche di una latente sfiducia nel prossimo futuro.

L’osservatorio della Cna rivela un buon andamento del settore meccanico, in aumento su tutti e quattro gli indicatori presi in considerazione.
Migliora anche la situazione delle imprese di costruzioni che nella precedente rilevazione segnalavano un leggero calo.
Di questo settore, per la prima volta, si è valutato anche un nuovo parametro, il ‘portafoglio ordini’ delle imprese: il 22% delle imprese edili dichiara un portafoglio superiore ai 12 mesi, il 24% fra i 7 e i 12 mesi, il 30% tra i 4 e i 6 mesi, e il 24% inferiore ai 3 mesi. “Un dato – commentano in via Maiella – che evidenzia una programmazione operativa assai ridotta per le caratteristiche di questo settore”.

L’osservatorio conferma una sostanziale stabilità per l’abbigliamento anche se il dato riflette lo stato di sofferenza del settore rilevato nei mesi precedenti.
Stabile anche il settore chimica-gomma plastica che nel primo trimestre vantava invece dati positivi.

Un dato nuovo rispetto al passato risulta dall’analisi territoriale delle aziende che denotano segnali negativi per le imprese dell’area della Val d’Enza sia nel consuntivo relativo al secondo trimestre che nelle previsioni.

In generale, anche questo osservatorio trimestrale presenta un quadro migliore per le imprese più strutturate, con un fatturato e un numero di addetti maggiore a riprova che sono proprio le imprese minori quelle che si trovano in maggiore difficoltà.

Ordini
Nel periodo aprile–giugno 2005 il livello degli ordini è risultato in leggero aumento rispetto al trimestre precedente per tutti i settori ad eccezione del chimico-plastica per il quale si registra una sostanziale stabilità.
I risultati migliori si registrano in città, in montagna e nella zona ceramiche, mentre per l’area Val d’enza si registra qualche segnale di difficoltà
Ancora una volta i dati migliori sono quelli delle imprese con più di quattro addetti e con fatturato superiore ai 500.000 euro.

Occupazione

Per quanto riguarda l’occupazione si registra una generale tendenza alla stabilità.
In particolare, l’analisi rivela un discreto aumento nel settore meccanico, un leggero aumento in quello delle costruzioni, una leggera diminuzione nell’abbigliamento e un livello di stabilità negli altri settori.
L’occupazione è in discreto aumento nelle imprese con più di undici addetti e con fatturato superiore ai 1,5 milioni di euro, mentre leggera diminuzione o stabilità si registra per le imprese con meno di quattro addetti e con fatturato inferiore ai 500.000 euro.
Nel trimestre preso in esame il numero delle dimissioni e dei licenziamenti nelle aziende interpellate è stato di 61 unità: un numero così basso non si era mai registrato dal 2000.

Fatturato

Il fatturato delle aziende reggiane risulta in aumento per il settore meccanico e per quello delle costruzioni, stabile per gli altri settori.
Per quanto riguarda le aree geografiche, è la zona della Val d’Enza a registrare maggiori difficoltà con una diminuzione del fatturato. Anche per questo parametro sono le imprese con un numero di addetti superiore a undici e con fatturato superiore a 1,5 milioni di euro a presentare i dati migliori.

Investimenti
Gli investimenti delle aziende esaminate hanno registrato nel trimestre aprile-giugno un leggero aumento con investimenti indirizzati soprattutto all’ammodernamento degli impianti o all’acquisto di nuova tecnologia (19,5%).

Previsioni per il terzo trimestre

Le imprese intervistate prevedono in generale un andamento di stabilità per il terzo trimestre 2005.
Previsioni più pessimistiche sono dichiarate dalle imprese dell’abbigliamento, dalle imprese collocate nell’area della Val d’Enza e da quelle con meno addetti e minore fatturato.
La previsione sugli investimenti registra la percentuale più bassa dal 2000 di imprese che prevedono di investire nel terzo trimestre (solo il 15,7%).
Anche sull’export le imprese prevedono una diminuzione degli affari verso l’estero.