Si preannuncia un avvio di settimana difficile per chi viaggia. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) hanno infatti proclamato, a partire dalle 21, uno stop di 24 ore di tutto il personale ferroviario, al di là della distinzione per sigle sindacali.

Lo sciopero dei ferrovieri, spiegano i lavoratori del settore, è stato proclamato per portare, o meglio riportare, all’attenzione delle FS e del ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, i problemi legati alla sicurezza ad oltre sette mesi dall’incidente di Crevalcore.

I rappresentanti per la sicurezza sono infatti lo stesso gruppo che incrociò le braccia lo scorso 16 gennaio, cioé a pochi giorni dal disastro ferroviario che costò la vita a 17 persone. Allora l’adesione allo sciopero, ricordano i ferrovieri, fu di circa il 90%, nonostante l’agitazione fosse stata proclamata in autonomia da Cgil, Cisl e Uil e dalle altre segreterie dei sindacati di settore. La sicurezza è stata al centro anche dello sciopero del 21 marzo scorso, ma nonostante questo, lamentano i macchinisti, “le condizioni di viaggio dei treni italiani restano immutate sia per la manutenzione che per le regole di circolazione”.

Più in dettaglio, i ferrovieri chiedono “la revoca dei provvedimenti disciplinari seguiti alla trasmissione televisiva Report” e difendono “il rifiuto ad un solo macchinista con il cosiddetto ‘uomo morto’, un pedale che il macchinista dovrebbe manovrare continuamente durante tutta la durata del viaggio”. Allo sciopero hanno già aderito Sult e Cub, ma l’adesione, spiegano ancora i rappresentanti, dovrebbe essere trasversale e coinvolgere tutti i lavoratori, da quelli direttamente addetti alla circolazione a quelli legati alle cosiddette “attività strumentali”, amministrative o burocratiche. Lo stop durerà 24 ore, dalle 21 di lunedì alle 21 di martedì, intervallo di tempo in cui ad essere garantiti dovrebbero essere solo i treni delle fasce protette.