“Cimici cosa fare” era il titolo dell’interrogazione presentata dai consiglieri Ercole Toni e Giuseppe Campana (Ds) a cui ha dato risposta in aula l’assessore alle Politiche ambientali Giovanni Franco Orlando. Nel suo intervento l’assessore ha sottolineato che l’infestazione da cimici (Arocatus melanocephalus) interessa già da anni alcune zone della città.

Proprio in considerazione di ciò il fenomeno, almeno nei punti storici, è monitorato già dai primi mesi primaverili da parte di personale esperto del centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore. Questi tecnici forniscono a Meta le indicazioni relativamente al periodo giusto e le modalità di intervento. Un’ ordinanza e frequenti contatti da parte di tutti i soggetti coinvolti (META, uffici comunali ed esperti del CAA) con i proprietari di siti privati storicamente soggetti ad invasioni di cimici hanno portato lo scorso anno a risultati più che soddisfacenti con la sola eccezione di alcuni ben noti e rari casi. Quest’anno il fenomeno ha però avuto un’esplosione inaspettata, con il coinvolgimento di moltissimi nuovi siti (non interessati o non segnalati negli anni passati).

Le motivazioni potrebbero essere legate ad un andamento stagionale anomalo (freddo piovoso nei mesi di marzo ed aprile, molto caldo a maggio). Il prodotto utilizzato è sempre quello usato negli anni passati a base di Deltametrina che è il principio attivo consentito per l’utilizzo sul verde pubblico. Test in laboratorio eseguiti hanno confermato la sua efficienza che però non si è mantenuta completamente in ambiente urbano. Una possibile spiegazione potrebbe risiedere nelle elevate temperature che in alcuni casi possono ridurre la persistenza del prodotto e obbligano quindi a dover aumentare il numero degli interventi, ma anche ad una presenza elevatissima di insetti tanto che, nonostante siano stati abbattuti in quantità elevata, sono comunque rimasti vivi in numero tale da arrecare disturbo alle vicine abitazioni. Occorre precisare che nei siti pubblici dove META ha potuto intervenire efficacemente sulle piante il problema è stato contenuto mentre, in altre zone, difficoltà logistiche hanno reso meno efficaci gli interventi.

Quanto sopra, ha proseguito Orlando, oltre ad effettuare ulteriori trattamenti di disinfestazione nelle zone maggiormente colpite si è previsto e in alcuni casi già iniziato ad attuare: -la sperimentazione di un diverso prodotto abbattente, sempre tra quelli consentiti nel verde pubblico (sperimentazione già in corso) -l’utilizzo, in alcune zone non aperte al pubblico, di un prodotto a maggior potere abbattente che tuttavia deve conseguire il preventivo nulla osta da parte dell’USL (sono in corso le procedure di richiesta) – il censimento sia dei nuovi siti interessati dal fenomeno che dei siti in cui esistono insormontabili difficoltà logistiche (piante collocate in posizioni inaccessibili al mezzo META) e l’attuale impossibilità di provvedere con efficacia a potature (che per essere appunto efficaci richiedono molte più risorse di quelle attualmente disponibili anche per il piano di intervento ordinario sulle aree di verde di servizio) consigliano una sostituzione delle piante di olmo. Analogamente verranno censiti i siti di proprietà comunale non destinati a verde pubblico che presentano olmi più o meno spontanei e che si sono rivelati fonti di infestazione. Questo al fine di proporre un progetto di contenimento numerico che dovrà essere presentato ed approvato nei prossimi mesi dall’Amministrazione. Per quanto riguarda la gestione del verde privato è in vigore ed è stata pubblicizzata già da alcuni anni un’ordinanza specifica.

Sono stati contattati , come negli anni passati, alcuni privati che possiedono piante di olmo e che hanno spesso manifestato scarsa sensibilità nei confronti del vicinato e resistenza alle richieste di intervento da parte dei vicini; si sottolinea tuttavia che i siti privati interessati al fenomeno sono passati da meno di una decina a più di una trentina, soprattutto in aree periferiche della città. Molti proprietari di siti di nuova infestazione sono stati direttamente contattati e sollecitati ad intervenire direttamente dagli esperti del CAA durante i sopralluoghi di controllo. Sono in corso controlli e sopralluoghi nelle zone interessate da alberature private da parte della Polizia Municipale al fine del rispetto dell’ordinanza. Per quanto riguarda l’Oasi di Via Marconi, ha proseguito l’assessore, occorre sottolineare che detta area non ha una incidenza nella infestazione da cimici maggiore che altre aree cittadine dove sono presenti elevate concentrazioni di Olmi ( es. Via Belli e Via Negrelli ). Negli anni passati alcuni trattamenti accurati effettuati lungo il perimetro esterno e nella siepe di Via Padovani, previa costante e attento controllo degli esperti del CAA, hanno mantenuto il problema sotto controllo come confermato dagli stessi residenti.

Nel corrente anno tuttavia anche questa zona ha risentito delle particolari condizioni sopra descritte. Trattandosi di un’area protetta e considerato che la stessa è materialmente impenetrabile ai mezzi META i trattamenti, seppur ripetuti si possono effettuare solo dall’esterno. In questo caso non è ovviamente neppure proponibile la sostituzione delle piante che rappresentano la peculiarità dell’Oasi “ La piantata” e la cui rimozione rappresenterebbe di fatto l’eliminazione dell’Oasi stessa. L’area viene tenuta costantemente monitorata ed è stata oggetto di ripetuti trattamenti (almeno tre). Nonostante le effettive difficoltà si stanno comunque ricercando anche possibili soluzioni alternative attraverso il parere di esperti del CNR. “Preme sottolineare, ha concluso il suo intervento l’assessore Orlando, che Arocatus melanocephalus, pur rappresentando elemento di effettivo disagio tale da richiedere la massima attenzione e impegno, non presenta alcun rischio igienico sanitario e non arreca alcun tipo di danno all’agricoltura e perciò non vengono finanziate ricerche specifiche. L’inevitabile ricorso a trattamenti con prodotti abbattenti deve tuttavia essere attuato con la dovuta attenzione senza inutili eccessi in quanto il presidio utilizzato, anche se innocuo per uomo e animali uccelli compresi, abbatte in modo indiscriminato tutti gli insetti compresi quelli utili”.