La crisi ha indotto molti autonomi, in particolare i giovani, a ritornare a fare i lavoratori dipendenti, ed è il Nord-Est l’area del Paese più colpita da questa emorragia. Il dato emerge da una ricerca della Cgia di Mestre. Nel Triveneto i posti di lavoro persi dagli autonomi sono stati 53.000 (-4,1%). Segue il Mezzogiorno con -34.000 unità (-2%), il Nord-Ovest con -14.000 (-0,8%), chiude il Centro con -10.000 unità (-0,8%).

Nel complesso – prosegue lo studio Cgia – tra il primo trimestre 2005 e il primo trimestre 2004, i lavoratori autonomi italiani sono diminuiti di 111.000 unità (-1,9%). I lavoratori dipendenti sono aumentati, sempre nello stesso periodo, di 440.000 unità (+2,7%).

‘E’ probabile – sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – che la situazione di difficoltà in cui hanno operato in questi ultimi anni alcuni artigiani, molti piccoli commercianti e alcuni liberi professionisti ha indotto molti di questi a cambiare status e a rituffarsi nel mondo del lavoro dipendente. Quindi in una posizione lavorativa più sicura e non necessariamente meno vantaggiosa dal punto di vista economico.