La qualità della vita a Modena merita un deciso 7 +. E’ questo il voto che esprimono i modenesi interpellati dalla Provincia di Modena con un’indagine demoscopica realizzata nei mesi scorsi dalla Bpa di Bologna intervistando tremila famiglie e i cui primi risultati sono stati presentati oggi nel corso di un seminario del ciclo di approfondimenti in vista della discussione del nuovo Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento provinciale.


Il voto medio ricavato dai questionari, infatti, è 7,21 con sette modenesi su dieci che esprimono voti tra il 7 e l’8, uno su dieci che arriva al 9 o addirittura al 10, mentre il 13 per cento si limita alla sufficienza e solo il 7 per cento dichiara un giudizio insufficiente o pessimo. Il giudizio risulta abbastanza omogeneo dal punto di vista territoriale: tutte le aree sono sopra il 7, anche se Sassuolo, il capoluogo e la Comunità montana Modena est sono leggermente sotto la media. Nessuna differenza, invece, quando chi risponde è un modenese doc, una persona proveniente da altra province oppure nata all’estero.

Il risultato è abbastanza omogeneo anche rispetto al sesso e all’età degli intervistati, con i settantenni più entusiasti (la media tra le donne è del 7,48) e una cautela maggiore per i trentenni (sempre le donne, con 7,04), mentre i giudizi meno positivi sono quelli dei lavoratori atipici (6,7 la media) e dei disoccupati (6,9). Chi considera la propria situazione economica sopra la media, esprime un voto più alto sulla qualità della vita (7,4) rispetto a chi, invece, giudica sotto la media il proprio standard economico (7).

“I risultati “promuovono” il sistema Modena – sottolinea il vice presidente della Provincia Maurizio Maletti – e confermano ancora una volta il diffuso senso di appartenenza a una realtà complessivamente equilibrata, anche dal punto di vista dello sviluppo territoriale. Non è un caso, quindi, che il “voto” sulla qualità della vita espresso dai modenesi sia sugli stessi livelli di quello ricavato da indicatori oggettivi di tipo sociale, economico e ambientale presentati nei giorni scorsi. Non bisogna dimenticare, però, – aggiunge Maletti – alcune aree di maggiore sofferenza che anche il sondaggio evidenzia: dal lavoro alla convivenza con gli stranieri, dalla qualità ambientale al traffico” Il sondaggio, infatti, analizza la qualità della vita sotto diversi punti di vista: sia per la sfera individuale (casa, lavoro, condizione economica) e per la percezione del contesto ambientale sia per la qualità dei servizi sociali e della sanità, la percezione della sicurezza, il tempo libero e la socialità.