“Il pericolo brigatista non è stato del tutto sconfitto, alcuni terroristi sono ancora in liberta”.

E’ la convinzione del Gup di Bologna Rita Zaccariello espressa nelle 573 pagine di motivazioni alla condanna inflitta alla ‘pentita’ Cinzia Banelli.

Lo scorso 15 marzo l’ex brigatista era stata condannata a 16 anni di reclusione per l’omicidio del professor Marco Biagi, avvenuto a Bologna il 19 amrzo 2002, ma solo oggi sono state depositate le motivazioni.

Il Giudice poi fa una vera e propria accusa alla brigatista: ”non siamo inclini a credere che l’organizzazione sia stata interamente distrutta e che fuori siano rimasti solo uno o due militanti. Riteniamo che anche l’imputata sia perfettamente consapevole di questa realta’ e in qualche misura responsabile, non gia’ perche’ abbiamo elementi certi in base ai quali addebitarle di avere taciuto su soggetti conosciuti individualmente, ma perche’ non ha mai fatto parola del reclutamento che ebbe luogo dopo il delitto D’Antona e ci e’ parso abbia sempre cercato di delimitare il piu’ possibile il novero soggettivo dei militanti della organizzazione, anche a costo di incorrere in palesi contraddizioni”.

”Crediamo invece – ha aggiungo il gup – sia assolutamente vero che il mito degli irriducibili delle BR, da tempo detenuti in carcere, sia stato un elemento sul quale l’imputata e forse altri hanno costruito la propria militanza”