Leoni – FI: “L’uscita di Rifondazione comunista dalla Giunta sassolese conferma che il matrimonio della falce e martello con il resto del centro sinistra era solo di interesse e non basato su contenuti condivisi.
Il sindaco Pattuzzi fu eletto con il 51% dei voti appena un anno fa.


Il 5% dei voti di Rifondazione Comunista furono quindi determinanti e fondamentali per la vittoria. Da oggi la maggioranza che sostenne il candidato Pattuzzi non è più tale e il Sindaco è delegittimato. Ciò apre una profonda crisi della Giunta sassolese destinata a ripetersi anche in altri comuni della provincia dove Rifondazione comunista, come a Sassuolo, è divisa tra chi si spartisce il potere e chi lo contesta, tra chi è chiamato a far rispettare la legge e chi disubbidisce.



Il caso Sassuolo da l’esatta misura di che cosa sia oggi il centro-sinistra: un Unione di divisi, incollati dall’unico interesse di spartirsi potere e poltrone ma incapace di governare”.


Giovanelli – DS: “Rifondazione ha deciso di lasciare la giunta di Sassuolo, giudicando sbagliato lo sgombero del palazzo di via San Pietro 6.
Giudico sbagliata la scelta di Rifondazione perché indebolisce la maggioranza di Sassuolo e perché non è giustificata tenendo conto che lo sgombero è stato eseguito per garantire l’incolumità dei residenti.
Chiedo a Rifondazione di restare in maggioranza, di dare un contributo al governo della città e da noi ci sarà sempre apertura al dialogo costruttivo per garantire un governo di qualità a Sassuolo.