«Nelle prossime settimane la Giunta regionale approverà il progetto di legge sui lavori pubblici. Gli obiettivi prioritari sono: semplificare le procedure, assicurare le massime garanzie per la sicurezza dei lavoratori e garantire alti livelli di qualità del prodotto rafforzando al contempo la collaborazione tra pubblico e privato». Lo ha annunciato l’assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale Luigi Gilli all’assemblea dell’Ance dell’Emilia Romagna (l’Associazione nazionale dei costruttori edili), precisando che « l’approvazione del progetto di legge regionale sui lavori pubblici, elaborato grazie a un continuo confronto con tutti gli operatori del settore, è un impegno prioritario della Giunta”.


La nuova normativa, che la Regione Emilia Romagna si prepara a varare, contiene la richiesta alle imprese di credenziali di qualità e il rispetto di tutte le normative contributive e contrattuali, che costituiranno per le imprese della nostra regione un vantaggio competitivo. A parere dell’Assessore, anche nel settore dell’edilizia l’elevazione dei livelli di competitività passa attraverso modifiche della struttura delle imprese, oggi caratterizzate da un’ eccessiva frammentazione. La crescita dimensionale evita che un numero eccessivo di imprese, anziché produrre competitività, alimenti la diffusione del lavoro irregolare e di scarsa qualità.

L’assessore regionale Gilli ha poi commentato la proposta del Presidente del Consiglio di vendere le case popolari dei Comuni: “dopo aver proposto di vendere le spiagge, si vorrebbe depauperare un’altra parte del patrimonio dello Stato.” “Si tratta – ha precisato Gilli – di un patrimonio regionale o comunale non suscettibile di interventi governativi. La proposta del Governo, che noi contrasteremo, arriva proprio quando il presidente Vasco Errani ha annunciato un rilevante programma per la realizzazione di 3 mila case da assegnare ad affitto agevolato a prezzi inferiori di quelli di mercato. Un progetto di grande respiro e portata finanziaria che sopperisce, anche, al calo di risorse investite dallo Stato».


Infatti, continuano a diminuire le risorse del Fondo sociale per l’affitto: dal 2002 ad oggi, dai 249 milioni di euro si è passati a 124 milioni di euro, riducendo del 50% le risorse trasferite alla Regioni in seguito anche al decreto taglia spese di Tremonti. Una politica nazionale in controtendenza con l’andamento delle richieste per l’affitto, che registrano un consistente incremento.


Sulla gestione dell’edilizia popolare svolta dagli Enti locali, l’Assessore regionale ha evidenziato che «in Emilia-Romagna con la legge regionale 24/2001, il passaggio degli Iacp da enti regionali ad enti strumentali dei Comuni ha modificato profondamente i rapporti precedenti. I Comuni sono divenuti gli effettivi proprietari delle Acer, che operano come ente strumentale dei comuni. Ai Comuni spetta la verifica dell’attività delle Aziende in relazione ai programmi concordati, alle istanze dei cittadini, alle necessità emergenti sul fronte casa. La Regione da tempo opera in stretta sinergia con i Comuni, innalzando complessivamente la qualità di queste strutture e investendo sul fronte del miglioramento organizzativo e gestionale, in modo da massimizzare la capacità complessiva di risposta sia in termini quantitativi che qualitativi al problema della casa».


Infine, l’assessore Gilli ha invitato i costruttori aderenti all’ANCE ad essere protagonisti, assieme alla Regione e agli Enti locali, nel disegnare un territorio vivibile, bello, di qualità che guardi sempre più al futuro e “che ci possa consentire di qualificare i nostri centri urbani, di migliorare la qualità del territorio per un ambiente sempre più umano e decoroso”.