I vertici delle Associazioni agricole reggiane (Cia, Coldiretti, Copagri, Unione Agricoltori) sono stati ricevuti dal prefetto Giuseppe Montebelli, al quale hanno sottoposto il riaffacciarsi del ”rischio brucellosi”, zoonosi che mette a repentaglio gli allevamenti reggiani ma che puo’ colpire anche gli esseri umani, in particolare gli operatori a diretto contatto con il latte di animali infetti.


Al Prefetto e’ stata sottoposta in particolare la situazione di tre allevamenti bovini colpiti negli ultimi mesi nella Bassa reggiana. Il ripresentarsi di una malattia che era stata eradicata – e’ stato sottolineato durante l’incontro – ha cause ben precise: la presenza di una persona che deteneva un gregge di pecore, lasciato vagare sui terreni altrui ed affetto da brucellosi, tanto da dover abbattere l’intero gregge. Secondo le associazioni agricole, la cosa e’ sicura poiche’ negli allevamenti bovini colpiti e’ stato rilevato lo stesso ceppo di brucellosi (Melitensis-biotipo 3) presente nel gregge e mai comparso prima in queste zone, essendo infatti caratteristico del Mezzogiorno. L’allarme delle organizzazioni nasce dal fatto che la persona in questione, dopo l’abbattimento del gregge avvenuto alcuni mesi fa, ha ora di nuovo una ventina di capi. Da parte del prefetto sono state fornite ampie rassicurazioni, sia sul controllo e la repressione dei comportamenti illegali o non compatibili con la realta’ economica dell’agricoltura reggiana.