Nuovo blitz del compartimento della Polizia postale di Venezia, coordinato dal Pm veneziano Maria Rosaria Micucci, per contrastare il fenomeno della pedofilia telematica dopo le precedenti operazioni che hanno portato, nei mesi scorsi, a centinaia di arresti e migliaia di indagati in oltre 65 Paesi del mondo.


Alle prime ore di oggi è scattata in 14 regioni la terza fase dell’operazione, nota anche a livello internazionale, ‘Canal Grande’, che ha permesso di individuare altri 35 italiani indagati a piede libero per aver contribuito alla divulgazione in rete di materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di bambini.

Tra gli indagati figurano persone già coinvolte in episodi di violenza sessuale nei confronti di minori, comunque di pornografia minorile, ma anche liberi professionisti, pubblici dipendenti e studenti, oltre a persone impegnate in attivita’ a diretto contatto con ambienti giovanili.

Il blitz di oggi vede impegnati, solo in Italia, oltre un centinaio di agenti della Polizia delle Comunicazioni e di altri uffici territoriali della Polizia di Stato che stanno eseguendo le perquisizioni in Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Sardegna, Toscana, Trentino, Umbria e Veneto.

L’operazione ha permesso di scardinare il fenomeno della pedo-pornografia on line, consentendo nel suo complesso di individuare, solo in Italia, quasi 250 internauti (molti gli arrestati nel corso dell’ intera indagine) che, utilizzando uno dei servizi di file-sharing più conosciuti della rete, sono stati indagati per divulgazione di materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori.

Nel blitz di stamani, secondo fonti d’agenzia, sono state trovate e poste sotto sequestro decine di personal computer, centinaia di floppy disc, di cd rom e di nastri audiovisivi, che sono ora al vaglio di esperti della polizia postale, la cui prima analisi ha gia’ fornito riscontri positivi e che danno nuovi impulsi alle analisi. Copiosissimo il materiale pornografico, avente per protagonisti appunto i bambini, sequestrato nelle abitazioni degli indagati.